Bruxelles, 12 mag. (TMNews) – La Danimarca, che ha suscitato scalpore per la sua decisione, comunicata ieri, di ristabilire i controlli di frontiera con la Germania e la Svezia, in realtà “non intende reintrodurre i controlli dei passaporti ma solo rafforzare i controlli doganali”, e questo “restando dentro Schengen”. Lo ha affermato ol ministro danese per l’Immigrazione, Soren Pind, rispondendo stamattina ai cronisti, al suo arrivo a Bruxelles per la riunione straordinaria del Consiglio Giustizia e Affari interni dell’Ue.
Il ministro ha denunciato “una drammatizzazione da parte della stampa europea” della decisione presa da Copenaghen, e vista come un attacco diretto al sistema di Schengen. Pind ha detto che spiegherà la questione ai suoi colleghi in Consiglio Ue, dicendosi fiducioso di convincere tutti che la decisione danese “è in linea con Schengen”, oltre al fatto che ci sarebbero dei precedenti, secondo lui, in altri paesi. Insomma, “molto rimore per nulla”, ha osservato il ministro citando il titolo di una commedia di Shakespeare. “E’ più facile criticare un paese con 5 milioni di abitanti che paesi più grandi, con 60 milioni e più”, ha aggiunto Pind, con un implicito riferimento
alla Francia.
Il rafforzamento dei controlli da parte delle guardie doganali, per scovare anche “con gli scanner” eventuali armi, droga o persone nascoste nei mezzi, serve per “la lotta alla criminalità”, e non c’entra con i controlli dei passaporti, sui quali, ha osservato il ministro rispondendo a una cronista, “non c’è scritto se uno è un criminale”.
Il governo danese ha “già notificato ieri sera alla Commissione europea le motivazioni della sua decisione”, ha concluso Pind.
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