Lampedusa, 7 apr. (TMNews) – Sui cieli del Canale di Sicilia proseguono le ricerche delle vittime del naufragio di due notti fa, quando un barcone partito dalla Libia con a bordo circa 300 immigrati è colato a picco a 39 miglia a Sud Ovest di Lampedusa, a causa del mare in burrasca. “Il nostro elicottero è rientrato poco fa, ma più tardi uscirà nuovamente supportato da un aereo Atr”, spiega il maggiore Piergiuseppe Cananzi della Guardia di Finanza di Lampedusa, contattato telefonicamente da TMNews.
“Rispetto a questa mattina non c’è stata nessuna novità. Il mare è sempre molto agitato, e in queste ore è più difficile avvistare i corpi – ha detto l’ufficiale – A quest’ora essendo pieni d’acqua, molti corpi saranno già andati a fondo. Dovremo aspettare qualche giorno, e attendere che riaffiorino”. Le operazioni di pattugliamento aereo, dunque, potrebbero subire un rallentamento nelle prossime ore. “Dovremo aspettare, e capire anche da che lato la corrente spingerà i corpi che riaffioreranno. Per il momento sulla zona soffia forte il maestrale”.
Nel naufragio sarebbero morte almeno 250 persone di diverse nazionalità subsahariane. Cinquanta extracomunitari che si sono salvati, sono stati portati via oggi stesso da Lampedusa con un ponte aereo; mentre altri tre, tra cui una donna somala incinta all’ottavo mese, sono stati trasferiti in diversi ospedali tra Palermo e Porto Empedocle.
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