Lussemburgo, 11 apr. (TMNews) – La commissaria europea agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, ha detto stasera che “ovviamente” nessuno si aspetta che l’Italia lasci l’Ue, in risposta alle dichiarazioni del ministro degll’Interno Robero Maroni, deluso dalla risposta dei suoi colleghi dei Ventisette al Consiglio Ue sull’emergenza migrazioni svoltosi oggi a Lussemburgo. Malmstrom si è detta dispiaciuta per la delusione di Maroni, ma ha anche sottolineato che l’Esecutivo comunitario ha fatto molto per sostenere l’Italia in questa vicenda (come in realtà ha riconosciuto lo stesso ministro italiano).
“Mi spiace che Maroni sia deluso, è ovvio – ha detto la commissaria ai cronisti alla fine del Consiglio – che nessuno vuole che un grande paese come l’Italia abbandoni l’Ue, l’Italia è un grande patrimonio per l’Europa. Ma per l’Italia abbiamo fatto molto; la settimana scorsa io stessa sono andata a parlare con il governo di Tunisi (per sostenere le ragioni dell’accordo bilaterale con l’Italia, ndr). La Tunisia – ha sottolineato Malmstrom – è in piena evoluzione, sta diventando un paese democratico, ci sono sfide enormi, non possiamo pensare di trovare in cinque minuti soluzioni che richiedono tempo”. Per la commissaria, insomma, “chiunque dica che sono possibili soluzioni rapide (‘quick fix’, ndr) sta mentendo”.
Riguardo al fatto che le affermazioni di Maroni possano essere, come quelle del suo collega francese Claude Guéant, dettate soprattutto da ragioni interne, Malmstrom ha affermato che “la Commissione europea non intende partecipare a nessun dibattito di politica interna né riguardo all’Italia né per nessun altro paese. La Commissione – ha insistito – ha aiutato l’Italia con contatti costanti dal primo giorno, da quando la prima imbarcazione è approdata a Lampedusa; le nostre agenzie ed esperti sono stati presenti da subito, abbiamo preso tutte le iniziative necessarie, rimborsato i costi di rimpatrio” dei migranti”.
“Non commento le affermazioni di Maroni – ha detto ancora la commissaria – perché non l’ho sentito personalmente. La Commissione ha dato prova di grande solidarietà all’Italia. Ma la solidarietà deve essere dimostrata anche alla Tunisia e agli sfollati dalla Tunisia, e da questo punto di vista alcuni Stati membri sono stati più solidali di altri”. Il riferimento di Malmstrom è ai paesi che hanno accettato di prendere una parte dei profughi stranieri (eritrei e somali) in fuga dalla Libia o di alleggerire il fardello di circa 1.000 rifugiati nella piccola Malta.
Il ministro ungherese dell’Interno e presidente di turno del Consiglio Ue, Sandor Pinter, ha detto, da parte sua, che una risposta all’Italia è venuta anche con la decisione di tenere una riunione straordinaria del Consiglio Affari interni il 12 maggio, proprio per discutere di immigrazione e asilo.
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