Avellino, 2 feb. (Apcom) – “Per fermare l’immigrazione
clandestina non serve il buonismo ma bisogna essere cattivi per
affermare il rigore della legge”. Il ministro dell’Interno,
Roberto Maroni, risponde così alle accuse di razzismo e di
“discorsi da osterie padane che mi sono arrivate da certi
buonisti. Ma non ci può essere nessuna forma di remissione e per
questo – ha detto intervenendo a ‘Governincontra’ – abbiamo
cambiato la politica fatta fino ad oggi”.
In questi mesi nei quali il titolare del Viminale ha anche
rivisto alcuni accordi con i Paesi della sponda sud del
Mediterraneo, “ho capito una cosa: questi vengono perchè è facile
arrivare e nessuno li caccia. Ma proprio per questo abbiamo
deciso di cambiare musica”. E a chi lo accusa di sentimenti
xenofobi e di voler uccidere la politica delle braccia aperte il
ministro torna a replicare: “Braccia aperte sì ma a chi a diritto
a stare. A chi viene per spacciare droga, trafficare in esseri
umani o peggio, le porte saranno chiuse”.
Cep
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