Immigrati nel mirino"Brutti, sporchi e cattivi"

GERENZANO La stragrande maggioranza degli extracomunitari presentì in paese, clandestini o regolari che siano, sono “Brutti, sporchi e cattivi»: si potrebbe sintetizzare così – parafrasando il titolo di un celebre film di Ettore Scola della metà degli anni Settanta – la fotografia dell’immigrazione straniera a Gerenzano scattata dagli esponenti leghisti intervenuti nel dibattito sulla richiesta di dimissioni dell’assessore alla sicurezza Cristiano Borghi. Richiesta che era stata avanzata da Insieme per Gerenzano dopo che le esternazioni dell’assessore

lumbard – non esattamente un manifesto di apertura e tolleranza – erano state pubblicate sul periodico comunale alimentando non poca indignazione e severe prese di posizione. Impossibile elencare in maniera puntuale ed esaustiva il campionario degli atteggiamenti esecrabili portati ad esempio dallo stesso assessore Borghi, dal sindaco Silvano Garbelli e dall’assessore Pierangela Vanzulli, delegata del sindaco nella commissione sicurezza, per descrivere i comportamenti quotidiani che gli immigrati presenti in Gerenzano terrebbero quotidianamente. Ci proviamo, comunque: schiamazzi, meglio se notturni, maleducazione, prepotenza, propensione all’insulto, produzione di odori nauseabondi, spazzatura lasciata ad ogni dove, bivaccamenti nelle piazze o in prossimità dei parchi con abbandono di rifiuti e bottiglie rotte, rilascio – anche sulle scale dei caseggiati e nei cortili – di quanto derivato dall’espletamento dei bisogni fisiologici, «liquidi e solidi» ha specificato Cristiano Borghi, non mancando di offrirne la traduzione in chiave popolare («pipì e cacca»). Insomma un vero e proprio campionario di nefandezze aggravate da altre circostanze. «Ci sono persone che devono accompagnare mogli e figlie all’uscita del cortile o del condominio perchè ci sono stranieri che le importunano pesantemente» ha riferito Borghi. Ed il sindaco Garbelli ha aggiunto un carico da quaranta rivelando che «alla stazione ferroviaria, una volta luogo del tutto tranquillo, a partire dalle 19 – 19,30 non c’è marito, genitore o fratello che non vada a prelevare la congiunta che ritorna in treno dal lavoro». Certo, molestie e comportamenti incivili indubbiamente si sono verificati e continuano a verificarsi ma il ritratto che ne viene fuori è talmente sconfortante da offrire l’impressione di una certa forzatura, evidentemente funzionale alla difesa ad oltranza -ed alla dichiarata condivisione da parte dell’esecutivo – dell’operato dell’assessore Borghi. Infine mette conto riferire che alla seduta erano assenti (già in vacanza?) i tre componenti la lista di centrodestra “Libertà per Gerenzano” e che al voto che ha bocciato la richiesta di dimissioni di Borghi si è arrivati con la sola presenza in aula della maggioranza visto che Insieme per Gerenzano aveva abbandonato la sala per protesta: Garbelli, infatti, aveva negato al capogruppo Dario Borghi la possibilità di replicare all’intervento dell’assessore Vanzulli.

Piero D’Amico

f.tonghini

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