Immigrati/ Ospedale Lampedusa: Autolesionismo frequente e grave

Palermo, 3 giu. (TMNews) – Quella dell’autolesionismo, tra gli immigrati tunisini ospitati nel centro d’accoglienza di Lampedusa, è ormai divenuta una forma usuale di protesta messa in atto contro il rimpatrio. Nei giorni scorsi sono stati una trentina gli extracomunitari trasferiti d’urgenza al poliambulatorio per essere assistiti dal personale sanitario dopo essersi procurati tagli profondi sulle braccia, o aver ingerito lamette da barba e pezzi di vetro: per li più tunisini che vogliono evitare la sorte del rimpatrio forzoso.

Intervistato da TMNews, il direttore del poliambulatorio di Lampedusa, Pietro Bartolo, ha spiegato: “Gli immigrati vengono portati qui in preda a forti dolori intestinali. Subito procediamo con una radiografia per capire che genere di oggetti abbiano ingerito, e quindi decidiamo come intervenire”. Rispondendo a chi parla di “autolesionismo camuffato”, con le lamette “protette” da plastica o carta stagnola, il direttore del poliambulatorio sottolinea “la situazione di estremo pericolo”, corsa dagli extracomunitari. “Tanto più che molti tunisini ingeriscono lamette e pezzi di vetro senza nessuna protezione intorno”.

“Dall’ecografia – continua Bartolo – non riusciamo a capire se questi corpi estranei sono avvolti in carta stagnola o in scotch. Ma di prassi, per i casi più gravi, viene subito disposto il trasferimento in elicottero in un’altra struttura. Una volta lì – conclude – si procede alla rimozione dell’oggetto in endoscopia, o tramite intervento chirurgico”.

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