Bruxelles, 31 mar. (TMNews) – La questione di un possibile reinsediamento dei rifugiati, con una redistribuzione fra i vari Stati membri che accettino volontariamente di farsene carico, sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Affari interni e della Giustizia dell’Ue l’11 e il 12 aprile a Lussemburgo, e non c’è dunque bisogno di una riunione ministeriale straordinaria, come hanno chiesto alcuni gruppi del Parlamento europeo. Lo ha detto oggi a Bruxelles il portavoce della commissaria Ue agli affari interni Cecilia Malmstrom.
Il portavoce, Michele Cercone, ha annunciato che i ministri dei Ventisette discuteranno “due scenari”, in collegamento con la ‘primavera araba’ e, in particolare, con gli eventi in corso in Libia: il primo riguarderà il reinsediamento dei rifugiati già presenti nell’Ue (inclusa l’Italia), come è stato già fatto con il programma pilota per Malta; il secondo concernerà invece le persone che si trovano nei paesi terzi e hanno bisogno di protezione internazionale, così come, anche in questo caso, è stato fatto per sfollati iracheni in Siria e Giordania che sono stati redistribuiti in Europa. Il tutto, ha ribadito Cercone, sempre su base volontaria.
La questione non riguarda invece gli immigrati ‘economici’, quali sono in grande maggioranza quelli sbarcati a Lampedusa (e i tunisi che si affollano a Ventimiglia). A questo proposito, Cercone ha ribadito che l’Ue ha stanziato fondi che l’Italia può usare per le politiche di prima accoglienza e rimpatrio.
“Nel pacchetto generale sulle migrazioni e la solidarietà, composto di quattro diversi fondi specifici, l’Italia ha avuto per il biennio 2010-2011 circa 80 milioni di euro: 15 milioni dal Fondo per i rifugiati, 53 milioni dal Fondo per le frontiere, 13,7 milioni dal Fondo per i rimpatri e 47,5 milioni dal Fondo per l’integrazione”, ha spiegato il portavoce.
L’Italia, ha aggiunto Cercone, può anche “riorientare, in accordo con la Commissione, le specifiche priorità dei programmi” nell’utilizzo dei fondi Ue che le sono stati assegnati, in modo da “affrontare la situazione attuale a Lampedusa e finanziarie le misure per facilitare la gestione dei flussi migratori”.
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