Imponente frana a Macugnaga: sono “spariti” 350.000 metri cubi di roccia

Una frana imponente, come mostrano le immagini, ha interessato la Punta Tre Amici a fine dicembre. Ora, grazie a video e foto raccolti dalle guide alpine, dai vigili del fuoco e dal Soccorso Alpino, Arpa Piemonte ha potuto elaborare un modello 3D fotogrammetrico utilizzando procedure innovative sviluppate negli ultimi anni. Sono state prodotte un’ortofoto e un modello digitale del terreno (Dem) del versante pochi giorni dopo la frana, consentendo una precisa mappatura del fenomeno.

Dimensioni e impatto del crollo

Confrontando il modello recente con il DemM rilevato a settembre 2024, è stato possibile misurare i parametri della frana: la nicchia presenta 175 metri di lunghezza, 100 metri di larghezza, una profondità media di 20 metri (con punte di 50 metri), e un volume di circa 350.000 metri cubi di roccia mancante.

La frana ha percorso 2,2 chilometri, attraversando il ghiacciaio Settentrionale delle Locce e raggiungendo la sponda meridionale del lago omonimo, con un dislivello di 1.100 metri. Il materiale di crollo si è accumulato al piede della nicchia, formando blocchi plurimetrici, e si è distribuito lungo il versante, colmando le ondulazioni del ghiacciaio. Parte del ghiaccio eroso si è mescolata al materiale roccioso, creando un deposito continuo vicino al lago delle Locce, esteso per 500 metri di lunghezza e 150-200 metri di larghezza, che penetra per 20 metri nel lago.

Un evento ben visibile grazie alla neve

Al momento del crollo, la leggera copertura nevosa presente ha reso evidente il contrasto con l’accumulo detritico, permettendo di distinguere chiaramente l’area di deposizione della polvere, che si estende per diversi chilometri a valle.