VERGIATE Lo scoppio che si è sentito in tutta la zona, il boato che ha spezzato la tranquillità della campagna di Vergiate e le fiamme che hanno divorato la roulotte e tutto ciò che ci stava attorno: nel rogo è morto carbonizzato un uomo di 50 anni. Si tratta di Rosario Martines, piccolo imprenditore edile della zona, originario di Gela ma residente da tempo a Vergiate. Ma solo analisi scientifici più approfondite potranno confermare l’identità dell’uomo del cui corpo non è stato praticamente trovato nulla.
L’incendio si è portato via tutto lasciando una marea di dubbi rispetto a quello che è accaduto intorno a mezzogiorno in località “Cascina Prada” a Cimbro, un’area immersa nel verde tra fondi di campagna e boschi. Natura incontaminata dove Rosario in passato trascorreva del tempo facendo giardinaggio, utilizzando gli attrezzi che si trovano in un piccolo ricovero, a due passi dal punto dove è avvenuta l’esplosione. Pare, però, che il muratore, titolare della società edile “Rosario e Filippo fratelli Martines”, non girasse più da quei paraggi da tempo. Una volta aveva la disponibilità della legna ma da parecchio tempo sembra non fosse più così. Ieri mattina, a bordo di una Fiat Doblò, si è recato al campo. In un colpo è saltato in aria devastando anche la roulotte parcheggiata a due passi dal ricovero degli attrezzi da giardino.
Secondo una prima ricostruzione in quel momento l’imprenditore edile era da solo. Potrebbe aver optato per un gesto estremo scegliendo un luogo isolato che non frequentava da tempo. Un gesto volontario o un incidente? Queste sono le due ipotesi sulle quali per il momento gli investigatori stanno indagando. Anche l’opzione della fatalità resta in piedi. L’artigiano potrebbe, infatti, aver commesso una manovra azzardata azionando magari qualche bomboletta a gas, provocando la deflagrazione che lo ha investito fatalmente. Le fiamme si sono poi estese alla roulotte divorandola lasciando solo qualche traccia di plastica liquefatta. Sulla scena della tragedia non sarebbe, però, stata ritrovata, alcuna traccia che possa far pensare a una bomboletta o a qualche altro oggetto contenente materiale infiammabile.
Decisivo sarà l’esito dell’esame autoptico: un esame complicato per le minime tracce organiche recuperate. Ma ogni ipotesi è ancora aperta e nel caso in cui non fosse trovata traccia di aria nei polmoni si aprirebbe lo scenario più inquietante anche se al momento quella dell’omicidio resta un’ipotesi marginale.
b.melazzini
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