Il diabete, definita malattia del benessere, nel nostro Paese registra numeri e percentuali di incidenza sempre più preoccupanti. Solo a Bergamo negli ultimi dieci anni il numero di malati di diabete è raddoppiato, passando dai 28 mila del 2000 ai 50 mila di oggi.
Non va meglio a livello lombardo, dove i casi di diabete sono cresciuti del 38 per cento in circa sette anni. Non dimentichiamo poi che la malattia diabetica, considerata tra le più gravi malattie croniche non trasmissibili, è annoverata tra le patologie più costose e, nonostante la sua cura sia prevalentemente ambulatoriale, circa il 25 per cento delle persone ricoverate negli ospedali lombardi è diabetico.
Da questi dati è facile evincere che il diabete determina nel nostro Paese degli alti costi che oggi superano il 10 per cento degli oneri sanitari totali. Di fronte a questa drammatica situazione l’unica soluzione è la prevenzione.
Di questo si parlerà nel corso del XVIII Congresso Interassociativo AMD SID Lombardia «La prevenzione è la migliore cura per il “malessere del benessere”», in programma venerdì 21 e sabato 22 settembre presso il Centro Congressi Giovanni XXIII, a Bergamo, dove sono attesi medici e ricercatori di fama internazionale. Gli esperti si confronteranno sui favorevoli aspetti della prevenzione delle complicanze acute e croniche attraverso gli stili di vita, limitando di conseguenza le invalidità dovute alla malattia. Nel corso del congresso verrà dato spazio anche ai giovani, premiando la miglior tesi di specializzazione in campo diabetologico e le più significative
comunicazioni presentate.
«Nei soggetti a rischio di divenire diabetici – spiega Antonio Carlo Bossi, Presidente SID Lombardia -, gli stili di vita sono in grado di ridurre a distanza di 4 anni la comparsa della malattia in circa il 60 per cento dei casi. Anche le complicanze del diabete sono ampiamente prevenibili attraverso uno stretto controllo del compenso metabolico e dei fattori di rischio cardiovascolare associati. Una gestione ambulatoriale ed ospedaliera specialistica intensiva permette di rallentare l’evoluzione di gravi complicanze, contenendo i costi e garantendo un’accettabile qualità della vita».
LA PRIMA GIORNATA
Venerdì 21 settembre, nel corso del prima sessione del convegno, organizzata in collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Bergamo e con la Società Italiana di Nefrologia -SIN Lombardia), si parlerà della complicanza nefropatica come esempio di potenziali interventi utili alla sua prevenzione e a ritardarne la progressione, considerando anche le possibilità di regressione e di remissione della complicanza stessa.
«Ariela Benigni – anticipa il dottor Bossi – ci ricorderà cosa abbiamo imparato dagli studi su animali e cosa serve davvero all’uomo. Roberto Trevisan sottolineerà l’importanza di un approccio “globale” alla nefropatia diabetica, acquisita grazie alla “Remission Clinic”.
Aurelio Limido cercherà di indicare le possibilità di prevenzione dell’evoluzione delle complicanze vascolari nella malattia renale giunta allo stadio terminale. La Lettura Magistrale di Piero Ruggenenti permetterà di gettare uno sguardo di speranza a quanto disponibile – ora e nel breve tempo – per contrastare questa temibile complicanza del diabete, dando voce alla grande esperienza acquisita dall’Istituto Mario Negri di
Bergamo».
La seconda sessione del convegno (Simposio congiunto SISA, Società Italiana Studio Aterosclerosi-AMD-SID) sarà dedicata al concetto di prevenzione nell’evoluzione della dislipidemia diabetica. Domenico Sommariva tratterà il tema della gestione dell’ipertrigliceridemia; Laura Calabresi avrà il compito di riferire quali novità vi siano sul trattamento dei bassi valori di HDL-Colesterolo. Alberto De Micheli, infine, definirà quali
siano i goal terapeutici da raggiungere per una reale prevenzione della morbilità e mortalità aterosclerotica nel paziente diabetico. Chiuderà la giornata la Lettura Magistrale del Presidente Nazionale della SID, Stefano Del Prato, la cui carriera accademica e scientifica ha reso onore alla sua terra bergamasca, riportando l’attenzione sulle notevoli innovazioni terapeutiche che la ricerca scientifica ha messo e metterà a disposizione dei diabetologi per una gestione sempre più efficace della malattia diabetica.
LA SECONDA GIORNATA
Nella giornata di sabato 22 settembre verrà affrontato il tema della prevenzione dell’ipoglicemia, quale strumento di miglioramento della qualità di vita e di riduzione del rischio nel paziente diabetico. «L’esperienza acquisita dai ricercatori dell’Istituto Mario Negri Sud – spiega il dottor Bossi – sarà in grado di farci comprendere l’impatto quantitativo e qualitativo dell’ipoglicemia. Angela Girelli affronterà il problema se l’ipoglicemia possa intendersi quale limite per il trattamento intensivo, mentre Adele Tono farà un rapido excursus sull’utilizzo dell’automonitoraggio nella prevenzione e nella gestione dell’ipoglicemia».
Seguirà la Tavola rotonda, organizzata in collaborazione con i rappresentanti di Regione Lombardia, ASL, AO ed Associazioni dei Pazienti, durante la quale si discuterà del disegno del nuovo sistema sanitario regionale che ha inserito innovativi strumenti di attenzione nei confronti dei soggetti portatori di diabete.
La conclusione sarà affidata alla Lettura Magistrale di Santica M. Marcovina (Northwest Lipid Metabolism and Diabetes Research Laboratories, University of Washington, Seattle, WA, USA), illustre scienziata e ricercatrice che renderà noti i risultati del Diabetes Prevention Program: 15 anni di esperienza.
a.ceresoli
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