In arrivo 350 euro in busta paga per 3 milioni di lavoratori: ecco a chi spettano

Si tratta dei lavoratori del settore terziario, della distribuzione moderna organizzata e della cooperazione. La somma, in arrivo da gennaio, vale come anticipo sulla vacanza contrattuale per i contratti scaduti.

Sono circa 3 i milioni di lavoratori del settore terziario, della distribuzione moderna organizzata e della cooperazione che avranno una busta paga più pesante. Sono infatti in arrivo 350 euro una tantum come anticipo sulla vacanza contrattuale per i contratti scaduti.

A comunicare la novità è stata la Fisascat-Cisl sottolineando che l’accordo ponte, sottoscritto da Confesercenti con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, prevede anche un primo incremento di 30 euro della paga base, in attesa dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali.

Come spiega il Corriere della Sera, l’importo corrisposto sarà di 350 euro lordo, al quarto livello, ed è riparametrato sugli altri livelli di inquadramento. Verrà riconosciuto in due soluzioni: 200 euro con la retribuzione di gennaio e 150 con quella di marzo.

L’obiettivo, si legge nella nota, è “fornire ai lavoratori del settore una risposta economica concreta in un contesto complesso e articolato, caratterizzato da un alto livello d’inflazione, dai rincari energetici e dall’incertezza internazionale”.

La firma del protocollo si inserisce nell’ambito del percorso negoziale avviato da tempo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto, che è scaduto il 31 dicembre 2019.

L’intesa che è stata raggiunta “è un passo importante per la tutela dei lavoratori, considerata la difficile congiuntura economica, i cui effetti determinano la riduzione della redditività delle aziende del settore della Distribuzione Moderna e la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni”, ha spiegato la Federazione.

Come detto, sono coinvolti almeno 3 milioni di italiani del settore che aspettano il rinnovo contrattuale adeguato alla situazione economica del Paese e che possa “attenuare la caduta del potere di acquisto” causata dalla crisi. Ormai in chiusura di 2022, le trattative per il rinnovo dei contratti sono previste da gennaio in poi.