– È in arrivo la terza perturbazione atlantica dell’anno, ma ancora non c’è traccia del generale inverno. Si può stare all’aperto tranquillamente se ben coperti, senza battere i denti e senza congelarsi le dita di mani e piedi. Delusi gli amanti della neve, che non vedono all’orizzonte l’amata dama bianca. Questa notte su Varese è passata una perturbazione, “gemella” di quella di sabato. Ieri sera il Centro Geofisico Prealpino prevedeva tra i 4 e 5 millimetri di pioggia, che sopra i 400-500 metri si sarebbero trasformati in neve, con la possibilità di imbiancare il Sacro Monte e il Campo dei Fiori.
In città, però, alzandoci questa mattina non dovremmo aver trovato tetti e alberi bianchi. Solo nelle zone più fredde, come in Valganna, al suolo si dovrebbe essere accumulata un po’ di “puccia”, ovvero un po’ di pioggia mista neve, destinata però a sciogliersi velocemente. La buona notizia è che non ci dovrebbe essere neppure il ghiaccio, quindi non si rischia di cadere. Quella brutta, per chi ama la neve, è che non si prevedono imbiancate significative almeno fino a metà
gennaio. «Oggi il meteo ci regalerà una pausa dal maltempo, con qualche schiarita su Alpi e Prealpi – afferma , meteorologo del Centro Geofisico – Ma già domani arriverà una terza perturbazione atlantica: non ci sarà neve, ma solo nubi basse e rischio di pioggia. Mercoledì, giorno dell’Epifania, è prevista una giornata discreta, ma ancora con nebbia e nubi basse. Giovedì potrebbe arrivare la quarta perturbazione atlantica, anche questa senza “effetti”, ovvero senza neve. Venerdì e sabato dovrebbero essere giornate gradevoli». Malgrado la neve abbia fatto timidamente capolino su Varese, è presto per parlare di inverno. «Le carte, fino a metà gennaio, non prevedono niente di davvero invernale – continua Valisa – Stiamo parlando di deboli perturbazioni atlantiche, con correnti occidentali. Da noi si dice che è inverno quando arriva qualche fenomeno meteorologico dalla Scandinavia e dalla Russia: per il momento non è previsto nulla del genere. Anche le temperature non sono crollate. L’unica differenza rispetto ai giorni scorsi è data dalla pressione, che si è abbassata sul Mediterraneo, portando più instabilità».
La centralina meteo del Campo dei Fiori, per esempio, ieri alle 13.10 ha registrato 8 gradi di temperatura massima. La minima è stata di -2,7 gradi alle 16.10. A Ganna, una delle zone più fredde della provincia, la colonnina di mercurio non è scesa sotto zero. Gli amanti dell’inverno e della neve, però, possono continuare a sperare. «L’inverno per ora si conferma abbastanza mite, ma tutto può ancora cambiare», conclude Valisa. Anche perché i dati raccolti dal Centro Geofisico in 46 anni di osservazioni mostrano che in gennaio a Varese ha nevicato ben 35 volte. Il record di accumulo di neve da battere risale al 27 gennaio 2006, quando in sole 24 ore caddero su Varese ben 65 centimetri, addirittura 80 al Campo dei Fiori. Questa nevicata eccezionale tuttavia si sciolse rapidamente e si tramutò in acqua il giorno successivo. Purtroppo la pioggia scesa fino al 2 gennaio non ha contribuito a pulire l’aria. L’ultimo valore registrato dalla centralina di via Copelli è di 69 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria, ben oltre il limite di 50. Il dato è peggiore di quello del 1° gennaio, pari a 68 microgrammi.