Salone del parco della stazione pieno di gente e di sindaci dei Comuni del Distretto sociosanitario con la fascia tricolore venerdì sera a Cittiglio, per difendere tutti insieme l’ospedale “Pia Luvini” e richiedere che venga riaperto, senza se e senza ma, il reparto di ortopedia chiuso un mese fa.
Una serata non di slogan ma di contenuti, dove al centro della discussione c’è stata la relazione preparata, su invito dei sindaci del territorio, da un gruppo di medici, coordinato dal dottor Gianmarco Macrelli, dalla quale si evince chiaramente che l’ospedale di Cittiglio rispetta tutti i requisiti minimi previsti dalla norme per poter continuare ad avere un reparto di ortopedia e traumatologia. «Non avere l’ortopedia a Cittiglio è come avere un’auto senza una ruota – ha spiegato il sindaco del paese Fabrizio Anzani – non chiediamo nessuna negoziazione né la costituzione di tavoli, chiediamo che ci venga restituito quello che ci è stato tolto di nascosto; i dati dimostrano che il servizio offerto dall’ospedale di Cittiglio è migliore di quello della media».
I dati illustrati da Macrelli nel corso della serata parlano chiaro; al “Pia Luvini” i pazienti anziani con frattura del femore vengono operati in media entro 2.3 giorni, mentre la media regionale è di 3.2 giorni. Numeri molto positivi riguardano anche il pronto soccorso, che con la chiusura dell’ortopedia rischia in prospettiva un declassamento; dal 2007 al 2015, il pronto soccorso cittigliese ha sempre superato il requisito minimo previsto di 20 mila accessi annui, cifra non raggiunta ad esempio dall’ospedale di Luino, che ha anche un numero inferiore di barelle. Nessuna “guerra tra poveri”, ma Cittiglio rivendica la sua centralità alla luce del rispetto dei parametri previsti dalle normative; un nosocomio fondato nel 1832, dotato di ampio parcheggio gratuito, elisoccorso e vicino alla ferrovia.
«Non siamo contro nessuno, ma come sindaci siamo chiamati a difendere le esigenze del territorio e quelle delle persone più deboli – ha affermato Gianpietro Ballardin, sindaco di Brenta – faremo valere le nostre ragioni a livello regionale e anche a livello dei partiti. L’ospedale di Cittiglio è abbondantemente sopra le soglie».
Il comitato spontaneo pro ospedale continua la raccolta firme giunta finora a circa 12 mila adesioni. «Noi andremo avanti finché avremo fiato – afferma il coordinatore del comitato Salvatore Romano – nonostante l’ortopedia sia stata chiusa, per fare una radiografia ci vogliono 303 giorni per una mammografia; che futuro vogliamo per questo ospedale?». Il tempo purtroppo non gioca a favore; a gennaio l’assessore regionale alla Salute Giulio Gallera ha annunciato una sua visita a Cittiglio e Angera. «Il tempo è tiranno e non possiamo permetterci di aspettare gennaio – ha concluso Anzani – tutti i sindaci insieme, al di là del colore politico, si oppongono a questo scandalo».