VARESE Il 2013 sarà l’anno della svolta? Dopo l’election-day di febbraio cambierà la mappa del potere varesino. La carica dei duecento candidati tra politiche e regionali e quella trentina di poltrone che “scottano”.
Un vero terremoto, quello che potrebbe consumarsi in occasione del voto del 24 febbraio: l’avanzata del centrosinistra e del centro e le spaccature nel centrodestra stanno modificando radicalmente lo scenario elettorale, e ridisegneranno la mappa del potere, fatta di incarichi elettivi e di nomine.
Alle regionali, con l’abolizione del famigerato listino bloccato, ci sono sette posti a disposizione per la provincia di Varese. Per ora corrono per la riconferma Raffaele Cattaneo, Rienzo Azzi e Alessandro Alfieri. Saranno numerosi gli aspiranti candidati, a caccia dello scranno al Pirellone con il meccanismo delle preferenze: un massimo di sette per ogni lista, di cui almeno tre donne. Già si conoscono i candidati di Movimento Cinque Stelle e di Fare per Fermare il Declino, gli altri saranno resi noti nei prossimi giorni, quando si chiarirà il quadro politico. Si prevedono almeno un centinaio di varesini in corsa, con molte facce nuove.
Alle politiche gli spazi sono tutti da conquistare in base al numero di posizione in lista: tra Camera e Senato due o tre seggi sicuri nel Pd, un paio nel Movimento Cinque Stelle, forse uno nel Pdl, per gli altri è tutto da vedere. Anche qui, molti come riempi-lista potrebbero mettersi in gioco almeno un centinaio di varesini. Chiusa la parentesi delle urne, la partita si sposterà nei palazzi del potere, per incasellare le nomine nei posti più ambiti.
L’alto tasso di varesinità, dovuto alla Lega in maggioranza di governo a Roma, è ormai parte del passato. Tante le poltrone che scottano nei Cda.
Come quello di Sea, dove siedono due varesini, il presidente Beppe Bonomi in quota Lega Nord e Raffaele Cattaneo in quota Pdl-Cl. Con Pisapia le nomine vireranno a centrosinistra. Rischia di saltare anche Carlo Lucchina, direttore generale della sanità lombarda, in quota Cl. Le direzioni di aziende ospedaliere e Asl, decise da Pdl e Lega, scadono invece nel 2015.
Le nomine delle società pubbliche controllate dal Tesoro scadono nel 2014: in caso di cambio della guardia a Palazzo Chigi, rischiano in Finmeccanica Giuseppe Orsi e Dario Galli, in Enel Gianfranco Tosi. Tutti indicati da Maroni. Sicuro fino al 2015 il Cda di Fiera Milano, dove siede il sindaco di Varese Attilio Fontana. Caso a parte è quello della Provincia di Varese: Galli scade nella primavera 2013 e Villa Recalcati corre incontro al commissariamento, in attesa che il governo definisca il riordino.
Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 3 gennaio
s.bartolini
© riproduzione riservata