SARONNO Anche gli studenti della città degli amaretti hanno partecipato alla giornata di protesta contro la riforma Gelmini: tanti, in tutti gli istituti, i ragazzi che non sono entrati in classe, mentre oltre 200 hanno sfilato dal Santuario alla stazione di piazza Cadorna da dove sono partiti alla volta di Milano. Ma andiamo con ordine: dopo una settimana di tam tam virtuale (con Facebook e siti internet) e reale (con volantini distribuiti in stazione e in centro) stamattina alle 7,30
i ragazzi si sono radunati davanti al liceo scientifico Grassi in via Benedetto Croce. C’erano i ragazzi del primo anno delle superiori, entusiasti alla loro prima manifestazione, ma anche qualche studenti universitario che ha voluto partecipare alla contestazione. Intorno alle 8,30 il gruppo si è spostato davanti al Santuario da dove è partito un corteo che ha percorso via Varese, via Primo Maggio e via Diaz fino a raggiungere lo scalo ferroviario. In testa due striscioni «Basta con i tagli erano meglio gli Asburgo?» e «Potete tagliarci i fondi ma non le nostre sinapsi» entrambi firmati CollAnopticon e diversi ragazzi che gravitano intorno al centro sociale Telos. Durante il corteo, scortato da carabinieri e polizia locale, non sono mancati i cori come «Notti in miniera e in fonderia questa è la vostra democrazia» e qualche fumogeno ma tutto si è svolto senza disordini e con pochissimi disagi alla circolazione. Qualche attimo di confusione allo scalo ferroviario dove i ragazzi hanno preso d’assalto i treni diretti a Milano: un Malpensa Express ed un paio d’altri convogli sono stati sufficienti a trasferire tutti gli studenti nel capoluogo. Qui i saronnesi si sono riuniti alla manifestazione in corso per far sentire il proprio “no” alla riforma Gelmini. Secondo quanto riportato dalla Questura di Milano, inoltre, alcuni ragazzi del centro sociale saronnese sarebbero stati coinvolti anche negli attimi di tensione in via Velasca dove circa 300 studenti hanno tentato di forzare il cordone degli agenti, che li hanno respinti e bloccati in due azioni di forza.
e.romano
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