– Si aggirava ubriaco con un trolley nei pressi della stazione e ha dato fuoco ad un furgone. Un bresciano è stato arrestato venerdì sera dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Luino per furto aggravato e incendio doloso.
Un gesto completamente insensato anche agli occhi degli inquirenti quello che un cittadino bresciano ha commesso venerdì sera nel piazzale della stazione Trenord di Cittiglio. Ed effettivamente è difficile trovare una logica nella sequenza di azioni criminose che ha commesso.
In preda all’ebbrezza alcolica l’uomo, 34 anni, è si è dapprima avvicinato ad un autocarro Ford Transit, regolarmente parcheggiato e di proprietà di una ditta di Roma impegnata in alcuni lavori sulla linea ferroviaria. Dopodiché ne ha infranto un finestrino ed è entrato nell’abitacolo.
Dentro il furgone ha curiosato nel cruscotto e nei vani, trafugando alcuni effetti personali custoditi. Non contento del furto, ha poi deciso di dare fuoco al mezzo. Armato di accendino ha appiccato l’incendio e come se nulla fosse si è poi allontanato a piedi trascinandosi dietro il suo trolley. Le fiamme sono divampate velocemente carbonizzando l’intero abitacolo ancora prima dell’arrivo dei vigili del fuoco di Ispra. Sul posto è immediatamente intervenuta anche una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile luinese che, grazie ad alcune testimonianze, è riuscita ad individuare e fermare il bresciano.
L’uomo, in stato confusionale dovuto all’alcol, aveva ancora l’accendino in tasca al momento del fermo, ma non i documenti d’identità. È stato identificato solo in un secondo momento grazie ai rilievi fotosegnaletici condotti in caserma dai carabinieri di Luino.
Le indagini hanno escluso ogni possibile movente e confermato l’assurda quanto irragionevole condotta dell’uomo. Un’azione del genere infatti, poteva far pensare che l’uomo si fosse accanito sul furgone con un intento preciso. Una vendetta magari. Invece non è risultato alcun legame tra il bresciano e la ditta proprietaria del mezzo dato alle fiamme.
Il 34enne è stato quindi accompagnato nel carcere dei Miogni dove si trova a disposizione del pubblico ministero, Flavio Ricci, che ha coordinato tutta l’attività.