VARESE – Buone notizie per il mercato del lavoro varesino, che conferma la sua risalita riavvicinandosi lentamente ma costantemente ai dati del periodo precedente all’emergenza sanitaria: l’analisi dell’Ufficio Statistica di Camera di Commercio, su dati Istat, ci dice che, mediamente nel 2022, gli occupati erano 376mila. Quindi, 3mila in più rispetto a dodici mesi prima ma 5mila in meno nel confronto con il 2019, quando erano 381mila. In risalita anche il tasso di occupazione, che passa dal 66,2% del 2021 al 67,2% dello scorso anno.
Un mercato del lavoro in espansione che ha portato come conseguenza positiva anche alla diminuzione del tasso di disoccupazione, che si attesta al 4,7% e in riavvicinamento a valori fisiologici, dopo che nel 2021 aveva toccato il livello record del 6,6%. Sul piano nazionale, oggi lo stesso dato è pari all’8,1% e il tasso di disoccupazione a Varese è inferiore, sia pur di poco, anche alla media lombarda (4,9%).
«Sono segnali che, in senso lato, appaiono positivi, confermando la vivacità del sistema Varese – sottolinea il presidente di Camera di Commercio Varese, Mauro Vitiello –. Dall’analisi del nostro Ufficio Statistica emerge, però, anche la diminuzione dell’occupazione femminile, scesa dal 60 al 58,7% nel corso del 2022, pur rimanendo al di sopra del dato italiano, pari al 51,1%. A livello locale, cresce l’attenzione rispetto a questa evidenza che merita un approfondimento da condividere con tutti gli attori, istituzionali, associativi e imprenditoriali, che operano nell’economia territoriale».
A fronte del calo nella percentuale dell’occupazione femminile, in provincia di Varese ha fatto un balzo in avanti quella maschile, che con un tasso pari al 75,6% ha superato anche il valore relativo al 2018, quando si fermava al 75,3%. Una differenza di genere che, quindi, si riflette anche sul dato dei disoccupati: sono 7mila gli uomini varesini in cerca di un lavoro (tasso di disoccupazione pari al 3,2%) mentre le donne sono 11mila (6,5%).
Quanto, poi, all’inattività, la percentuale degli abitanti della provincia di Varese tra i 15 e i 64 anni che non lavorano e neppure lo cercano resta sostanzialmente stabile: il 29,5% a fine 2022 contro il 29,1% al termine dell’anno precedente.
Meglio anche sul fronte del ricorso agli ammortizzatori sociali: le ore di cassa integrazione autorizzate nel 2022, nelle imprese varesine, sono state pari a 12 milioni e 74mila, un quarto del totale dell’anno precedente (-73,3%). Nel 2020, invece, la quota era dieci volte maggiore che nel 2019 e oltrepassava la cifra record di 70 milioni di ore autorizzate, a causa delle restrizioni alle attività economiche originate dal diffondersi della pandemia. Anche sul fronte delle assunzioni il mercato è in buona ripresa: nel 2022 sono state 124mila (+16,3% rispetto al 2021), dato migliore anche rispetto al 2019, quando furono 119mila.
Sul versante del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, invece, la situazione resta molto critica anche nella nostra provincia: il sistema Excelsior (indagine del sistema camerale sulle previsioni di assunzione delle imprese) evidenzia che nel 46% dei casi (dati 2022) le imprese segnalano problemi di reperimento delle figure professionali ricercate. Questa percentuale era del 31% nel 2018, il 32% nel 2019, il 35% nel 2020 e il 40% nel 2021. Ciò significa che, progressivamente, il sistema imprenditoriale fa sempre più fatica a trovare lavoratori con un profilo professionale adatto alle proprie esigenze.