In fumo sono andati 60 ettari di bosco ma adesso l’incendio al Campo dei Fiori è sotto controllo. E se è spenta anche la paura della mancanza di volontari che potessero affiancare i vigili del fuoco nella guerra all’incendio. Domenica ce n’erano 70. Il timore era che con il lunedì non si arrivasse nemmeno a 30 perchè un volontario ha un lavoro per definizione che nella migliore delle ipotesi svolge dal lunedì al venerdì.
Il sindaco di Varese Davide Galimberti domenica aveva raggiunto un accordo con la Protezione civile Regionale che alle aziende dove i volontari erano dipendenti avrebbe versato il corrispettivo della giornata lavorata qualora il volontario-dipendente avesse scelto di non andare in ufficio per dare battaglia all’incendio. Non ce n’era forse nemmeno bisogno: ieri i volontari in campo erano 90. Venti in più del giorno prima. E in un patto di solidarietà tra enti che tutelano il nostro patrimonio naturalistico il Parco del Ticino ieri ha messo a disposizione del parco regionale Campo dei Fiori 117 dei suoi volontari oltre a 36 mezzi. In campo inoltre 20 vigili del fuoco, in volo due Canadair (uno dei quali arrivato dalla Croazia era guidato da un ex pilota di caccia che ieri ha fatto cose incredibili sganciando le sue bombe d’acqua ad altezza ravvicinatissima dalle fiamme) e un elicottero.
Questi sono i numeri che hanno permesso di dare “una botta pesante”, come ieri dicevano volontari e vigili del fuoco “al maledetto incendio”. Che adesso si annida sulle creste. Potrebbe essere lasciato quasi solo, ma nessuno degli uomini impegnati nel suo annientamento, ieri sera ha voluto scendere dalla montagna. «Non c’è vento – hanno detto – è tutto sotto controllo ma questo bastardo non vince e noi non ci muoviamo di qui».
Qualora queste condizioni di disponibilità non si fossero concretizzate da ieri sui social sono decine le persone che chiedevano al nostro giornale e non solo, come poter dare una mano. Gli stessi sindaci si sono ritrovati i cittadini in comune che chiedevano a gran voce come potersi rendere utili. Chiaramente un volontario della Protezione civile autorizzato a operare è formato e equipaggiato per farlo. Non ci si può improvvisare: si rischierebbe di farsi male.
Convinti di questo gli stessi cittadini si sono proposti per altre mansioni: preparare cibo per chi era impegnato nelle operazioni di spegnimento, portare acqua, ospitare eventuali evacuati. Tutti presenti a disposizione. Anche per il dopo. Quando in sicurezza il bosco andrà pulito e piantumato. La bestia che ha arso il Campo dei Fiori ha tirato fuori la parte migliore delle persone. La montagna è ferita ma ha un futuro al quale tutti vogliono collaborare. I volontari ci sono e hanno dimostrato di voler essere presenti.