– Colpo di taglierino da 45.000 euro: la banda del lunedì è tornata a colpire alla Bpm di Sumirago nella tarda mattinata di ieri. Dopo il colpo messo a segno a luglio, i rapinatori sono tornati in azione, sempre di lunedì.
Il bottino, peraltro, non è molto diverso per consistenza rispetto a quello messo insieme nella prima circostanza. Circostanze molto particolari che rendono la vicenda ancora più misteriosa: il fatto che la dinamica e le circostanze siano tanto simili, rafforzano l’ipotesi che si tratta degli stessi individui che già a luglio avevano saccheggiato la filiale di Sumirago della Banca Popolare di Milano.
I fatti si sono svolti ieri intorno a mezzogiorno. Ad agire a Sumirago sono stati tre individui, due dei quali hanno fatto irruzione all’interno dell’ufficio con il volto coperto da cappello e foulard.
Il terzo componente della banca, invece, sarebbe entrato a volto scoperto. In pochi attimi hanno raggiunto le casse. Pare che solo pochi minuti prima fossero arrivati i portavalori per rifornire, dopo il week end, gli impianti di erogazione dei contanti. Per la “banda
del lunedì” è stato facile fare il pieno di banconote.
Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, i tre banditi avrebbero minacciato i cassieri e i clienti che in quel momento affollavano l’ufficio con un taglierino. Sono stati accompagnati, con la sempre presente minaccia dell’arma, in un angolo dell’ufficio in modo da non creare alcun tipo di problema a chi stava asportando i soldi.
Si è trattato di un’azione fulminea che si è prolungata per non più di una manciata di minuti. I banditi hanno arraffato i contanti e se la sono svignata facendo perdere le loro tracce in un attimo.
Nessuno per fortuna è rimasto ferito: gli impiegati della banca hanno seguito le indicazioni dei rapinatori evitando di compiere azioni inconsulte. Con il bottino hanno poi abbandonato l’ufficio lasciandosi alle spalle le strade di Sumirago. Sul luogo della rapina sono intervenuti velocemente i carabinieri della stazione di Mornago che, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Gallarate, hanno stretto d’assedio l’area che gravita attorno alla filiale predisponendo controlli a raffica e posti di blocco.
Sulla base degli elementi raccolti si sta cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Potrebbero risultare decisive anche le immagini delle telecamere, ma per il momento dei fuggitivi non ci sarebbero tracce. Le indagini potrebbero far emergere anche possibili collegamenti anche con la vicenda di luglio.