Induno Olona, duemila fedeli alla Via Crucis con l’arcivescovo Delpini

Preghiera, riflessione e progetto pastorale per il futuro della Chiesa.

Martedì 18 marzo, a Induno Olona, oltre duemila fedeli hanno partecipato alla prima tappa della Via Crucis, l’appuntamento quaresimale guidato dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nelle sette zone pastorali della diocesi ambrosiana. L’evento, ospitato dal Decanato Valceresio, ha visto un’ampia partecipazione della comunità locale e dei sacerdoti della zona.

La meditazione dell’arcivescovo

Durante la celebrazione, monsignor Delpini ha invitato i fedeli a cercare ristoro in Gesù:
«Venite a me! Gesù ci invita a trovare in lui sollievo, senza chiederci di pregare di più o di impegnarci maggiormente, ma semplicemente di stare alla sua presenza».

Richiamando la scena della Passione nell’orto degli Ulivi, il presule ha sottolineato come il discepolo addormentato possa trasformarsi nel discepolo amato, abbracciando il silenzio e il desiderio di accogliere la luce di Cristo nella propria vita.

Ha poi esortato i presenti a vincere la distrazione nella preghiera, sottolineando che non bastano concentrazione e parole, ma serve l’effusione dello Spirito Santo per entrare nella preghiera autentica e rivolgersi a Dio con il cuore: «Abbà, Padre!».

Il percorso e le fermate

Accolto dal vicario episcopale per la zona di Varese, don Franco Gallivanone, e dal decano don Claudio Lunardi, l’arcivescovo ha presieduto il rito lungo un percorso di un chilometro e mezzo, dalla chiesa di San Giovanni Battista a quella di San Paolo Apostolo.

Le quattro stazioni della Via Crucis, coordinate da suor Maura Brusadelli, sono state accompagnate da riflessioni tratte dagli insegnamenti di Papa Francesco e Papa Benedetto XVI. La croce è stata portata dai rappresentanti delle sedici comunità parrocchiali del decanato, tra cui anche il giovane don Andrea Giuliani, responsabile della pastorale giovanile.

Al termine della celebrazione, i fedeli hanno potuto ammirare la Croce della Misericordia, dipinta dai detenuti del carcere di Paliano e attualmente ospitata presso la casa circondariale dei Miogni a Varese.

Un progetto per il futuro della Chiesa

Monsignor Delpini ha colto l’occasione per parlare del futuro della Chiesa ambrosiana, affidando a don Lunardi il compito di avviare un progetto innovativo: la creazione di una comunità decanale.

L’iniziativa nasce dalla necessità di rispondere alla diminuzione delle vocazioni sacerdotali e all’invecchiamento del clero, ridefinendo le strutture pastorali per garantire una presenza spirituale più efficace.

«Portare la croce lungo la Via Crucis – ha ricordato don Lunardi – ci insegna che la fatica del cammino ha un traguardo: il Regno di Dio». Una missione impegnativa, segnata da sfide e resistenze, ma essenziale per costruire la Chiesa del domani.