Industria, nell’eurozona segnali ripresa ad agosto +0,9% su mese


Bruxelles, 14 ott. (Apcom)
– Segnali di ripresa per la produzione industriale europea.Nell’agosto 2009 rispetto ad agosto 2008 la produzione industriale è diminuita del 15,4% nella zona euro e del 13,5% nell’Ue a 27. Nel confronto con il mese precedente, luglio 2009, i dati destagionalizzati vedono una crescita dello 0,9% nell’area euro e dello 0,6% nell’Ue a 27.

A luglio l’aumento era stato dello 0,2% e 0,3% rispettivamente.

Queste sono stime pubblicate da Eurostat, l’Ufficio statistico delle Comunità europee.

Nell’agosto 2009 rispetto ad agosto 2008, la produzione di beni di consumo non durevoli è diminuita del 4,4% nella zona dell’euro e del 3,0% nell’Ue a 27. La produzione di energia è diminuita del 6,0% e 6,2% rispettivamente. I beni intermedi sono diminuiti del 19,5% nella zona euro e del 18,0% nell’Ue a 27.

I beni di consumo durevoli sono diminuiti del 20,6% e 16,4% rispettivamente. I beni strumentali sono diminuiti del 22,3% nella zona euro e del 19,7% nell’Ue a 27.

La produzione industriale è diminuita in tutti gli Stati membri per i quali sono disponibili dati. Le diminuzioni maggiori sono state registrate in Estonia (-27,9%), Lussemburgo (-27,4%), Finlandia (-21,4%) e Svezia (-19,2%), e le minori in Polonia (-2,5%), Romania (-4,4% ), i Paesi Bassi (-6,4%) e Portogallo (-6,6%).

Nell’agosto 2009 rispetto a luglio 2009, la produzione di beni di consumo durevoli sè aumentata del 5,3% nella zona dell’euro e del 4,5% nell’Ue a 27. I beni capitali sono cresciuti dell’1,1% e 1,3% rispettivamente. I beni intermedi sono aumentati dello 0,5% nella zona euro e dello 0,6% nell’Ue a 27. La produzione di energia è aumentata dello 0,5% nella zona euro ed è rimasta stabile nell’Ue a 27. I beni di consumo non durevoli sono diminuiti dell’1,3% e 0,7% rispettivamente.

Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili i dati, la produzione industriale è aumentata in undici e caduta in dieci. Gli aumenti più alti sono stati registrati in Italia (7,0%), Portogallo (5,2%) e Slovenia (4,9%), e le cadute più significative in Irlanda (-16,7%), Lituania (-4,2%) e Lussemburgo (- 3,0%).

Lor

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