VENEGONO SUPERIORE Un’impiegata di 55 anni dell’Alenia Aermacchi, che intorno alle 14 ha avuto un arresto cardiaco mentre stava pranzando nella mensa della ditta, è stata salvata dal tempestivo intervento dei suoi colleghi, tra cui un volontario dell’Anpas, e delle infermiere dell’azienda che le hanno praticato un massaggio cardiaco e poi le hanno ripristinato il battito cardiaco con un defibrillatore semiautomatico.
La 55enne è stata poi intubata dal personale del 118 intervenuto nella centenaria fabbrica di velivoli di via Paolo Foresio, che l’ha poi trasportata con un’automedica all’ospedale di Varese dove è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione. Attualmente è in prognosi riservata e bisognerà aspettare le prossime ore per capire se ha riportato danni.
Il defibrillatore era stato acquistato anni fa dall’azienda e il personale dell’Aermacchi era stato a più riprese istruito all’uso dell’apparecchio attraverso un corso di formazione specifico tenuto dal 118 varesino.
«In questa vicenda credo si debba sottolineare soprattutto l’immediato riconoscimento di quanto è successo e la pronta attivazione che c’è stata tra chi era vicino alla donna e sapeva cosa doveva fare, e l’immediato intervento dei sanitari dell’azienda, più che enfatizzare il ruolo del defibrillatore automatico in se stesso» spiega ad Apcom il direttore del 118 di Varese, Guido Garzena, che però sottolinea come l’apparecchio, che costa circa un migliaio di euro, sia «oramai internazionalmente riconosciuto come parte della dotazione per le manovre di base della sopravvivenza».
e.marletta
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