Le epidemie si possono prevedere proprio come il meteo. È possibile grazie al modello messo a punto nella Columbia University di New York e descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas. La ricerca, coordinato da Jeffrey Shaman, ha ideato un sistema che in futuro potrebbe aiutare a prevedere dove e quando arriverà un’ondata di influenza e quanto sarà grave, fornendo in questo modo alle autorità sanitarie uno strumento per valutare la distribuzione di vaccini e farmaci antivirali.
Ogni anno nel mondo l’influenza colpisce tra tre e cinque milioni di persone, uccidendone da 250.000 a 500.000. Nonostante l’influenza sia una malattia così diffusa, non esiste ancora un modello matematico in grado di prevederne la diffusione.
«Il nostro studio – osserva Shaman – rappresenta un passo in avanti verso lo sviluppo di uno strumento che gli esperti di salute pubblica potrebbero utilizzare per monitorare e prevedere focolai di influenza stagionale in tempo reale».
I ricercatori hanno adottato una tecnica applicata alle moderne previsioni del tempo, basate su modelli numerici. Il loro obiettivo è stato trasformare, in tempo reale, le stime sui contagi influenzali basate sul web in previsioni locali dell’influenza stagionale.
New York è stata il banco di prova: i ricercatori hanno infatti utilizzato i dati sulle stagioni influenzali tra il 2003 e il 2008 per generare previsioni settimanali sugli sviluppi della malattia. Dalla ricerca è emerso che la tecnica adottata è in grado di prevedere il picco di insorgenza di un focolaio con un anticipo di almeno sette settimane.
m.sanfilippo
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