ROMA – Il Ministero dell’Istruzione e del Merito sta preparando nuove linee guida comportamentali per i docenti, con particolare attenzione all’uso dei social network, in particolare a piattaforme come OnlyFans, che stanno suscitando un dibattito pubblico.
La recente vicenda di Elena Maraga, una maestra d’asilo che ha aperto un profilo su OnlyFans pubblicando contenuti di nudo, ha acceso i riflettori sulla questione. La docente è stata sospesa dalla scuola cattolica in cui lavora in attesa di una decisione definitiva, ma questo episodio ha sollevato una serie di interrogativi più ampi riguardo all’uso dei social da parte degli insegnanti.
Le problematiche non si limitano a OnlyFans. Si va dalle chat WhatsApp, dove i confini tra vita professionale e privata spesso si confondono, fino a casi come quello del docente e scrittore Christian Raimo, che è stato oggetto di un provvedimento disciplinare dopo aver criticato pubblicamente il ministro Valditara su Facebook, accusato di violazione del codice etico dei dipendenti pubblici. Situazioni simili evidenziano la necessità di regole chiare per l’utilizzo dei social e dei mezzi di comunicazione da parte degli insegnanti.
Le nuove disposizioni che il Ministero intende introdurre vanno a integrare il Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, aggiornato l’ultima volta nel giugno del 2023. Il codice stabilisce che i dipendenti pubblici non devono fare commenti o interventi che possano danneggiare il prestigio della Pubblica Amministrazione. Inoltre, l’uso degli account istituzionali dovrà essere limitato a scopi legati al lavoro, mentre l’uso delle caselle di posta elettronica personali sarà consentito solo in casi di estrema necessità.
Oggi, senza una normativa unica che regoli i comportamenti online degli insegnanti, molte scuole adottano regolamenti ad hoc, ma il Ministero sta cercando di definire un quadro di riferimento uniforme. Le nuove linee guida dovrebbero quindi garantire una maggiore tutela dell’immagine dei docenti e delle istituzioni scolastiche, prevenendo situazioni ambigue che possano danneggiare la reputazione del corpo docente e compromettere la fiducia nelle istituzioni educative.