ISPRA Ispra lancia l’allarme per il cinipide del castagno e ne segnala la presenza sul territorio, invitando ad informare l’Ente Regionale per lo Sviluppo Agricolo e Forestale (Ersaf) dei casi rilevati. Il piccolo insetto dannoso per l’albero caducifoglie si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il Nord Italia. In Veneto ed Emilia Romagna è lotta all’insetto, e ora anche la nostra zona ne sta subendo l’invasione. Come conferma Roberto Caielli, consigliere del Parco del Ticino,
«il parassita sta arrivando anche da noi, in molti boschi del Parco della zona varesina. La presenza del cinipide è un disastro per il castagno, ma per fortuna non per l’uomo, a differenza di altre specie come l’Euprottide. Oggi tutti i parchi regionali stanno cercando di capire cosa fare per risolvere il problema. Forse si dovrebbero rastrellare ed eliminare le foglie in autunno, ma è un’operazione molto difficile. Il Parco per ora si limita a monitorare il fenomeno con la Regione Lombardia».
Il piccolo imenottero nel frattempo miete danni nel Varesotto. Originario della Cina, fu segnalato per la prima volta in Italia (e in Europa) nel 2002 in provincia di Cuneo. A partire dal focolaio iniziale in Piemonte l’insetto si è diffuso in altre regioni e nel 2008 è stato identificato anche in castagneti della Toscana. In età adulta è di colore nero e si riproduce una volta l’anno nella stagione estiva, deponendo le uova nelle gemme delle piante ospiti. La popolazione è costituita di sole femmine lunghe circa 2 millimetri, in grado di deporre fino a 100-150 uova senza accoppiarsi. Da fine luglio dalle uova nascono larve che svernano nelle gemme senza che nessun segno visibile ne riveli la presenza. La ripresa dell’attività delle larve nella primavera successiva induce invece la formazione di vistose galle su germogli, nervature fogliari e infiorescenze. Il ciclo biologico si chiude all’inizio dell’estate con la comparsa delle nuove femmine adulte fertili.
Gli attacchi del cinipide sono facilmente visibili: le galle sono escrescenze tondeggianti verde chiaro e poi rossastre. Attacchi di questo parassita possono determinare danni molto gravi, sia per la produzione di frutti sia per la produzione di legname. Infatti un’intensa attività di questo cinipide determina un notevole calo della fruttificazione (fino al 60-80%), forti riduzioni dell’accrescimento della massa legnosa ed il deperimento delle piante colpite.
Il controllo del parassita prevede la raccolta e la distruzione delle galle o delle piante attaccate, da attuarsi in primavera prima dello sfarfallamento delle femmine adulte. Non esistono al momento prodotti fitosanitari specifici contro il parassita e oggi la migliore difesa è l’impiego del parassitoide Torymus sinensis Kamijo.
e.marletta
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