Varesini e varesine, prima di tutto, buona domenica! Ringrazio il quotidiano “La Provincia di Varese” per questo spazio che voglio usare per condividere con voi qualche riflessione maturata nell’ultimo mese in cui sono stato più volte nella vostra città.
La prima, da cittadino più che da politico, è che da voi si respira un’aria diversa: mi è bastato trascorrere un po’ di tempo nelle vostre strade durante la festa del patrono l’8 maggio scorso per accorgermi di come Varese sia una città
vivace, pienamente in salute, orgogliosa delle sue tradizioni e fortemente radicata nel suo patrimonio ambientale che peraltro con l’amministrazione Fontana è stato definitivamente messo in salvo da ogni tentazione speculativa grazie ad un Piano di Governo del Territorio fondato sull’evitare il consumo di suolo.
So bene che invece la sinistra sta raccontando ai varesini che la città fa schifo, ma sono sicuro che non vi farete ingannare. Certo, i problemi ci sono sempre, si deve sempre migliorare e sono tanti i progetti che nei prossimi anni si devono tradurre in realtà, ma se volete vedere una città male amministrata, basta che facciate i pochi chilometri che vi separano da Gallarate: una città che dopo cinque anni di amministrazione PD è ormai nota a tutti come “Gallarabia”, dove degrado, immigrazione incontrollata, insicurezza e cementificazioni selvagge non sono l’eccezione, ma la norma del tessuto urbano.
È la lezione che ho imparato a Varese, un fatto di vita, prima che politico: per creare ci vuole tempo, energia, passione, mentre per distruggere tutto basta un attimo.
Il 5 Giugno Paolo Orrigoni è chiamato nella non facile sfida di raccogliere il testimone di Attilio Fontana, rinnovando gli impegni e adattandoli ad un contesto che cambia velocemente, ma sono sicuro che saprà dimostrare da sindaco la stessa passione e gli stessi successi che hanno caratterizzato il suo percorso imprenditoriale alla testa di un’azienda del territorio, capace peraltro di competere a testa alta con le grandi multinazionali in uno dei settori più difficili della nostra economia.
Al suo fianco ci sono tutti coloro che vogliono costruire un Paese migliore di quello di Renzi, quindi tutti i partiti del centrodestra, una bella lista civica, ma soprattutto c’è la Lega Nord di Varese. Una comunità di militanti e amministratori che ogni giorno incontrate nelle strade, nei gazebo, casa per casa; tutte persone che ritagliano spazio ed energie del loro tempo libero per cercare di risolvere problemi concreti. Senza menate, senza insultare nessuno, senza promettere miracoli, ma garantendo di esserci, sempre. E non è poco.
Il 5 giugno può essere il giorno nero di Renzi, l’inizio della fine per il suo Governo di incapaci e pericolosi burattini, quello in cui ogni città farà la sua scelta, libera per tutti, ma consapevole della posta in palio. E nel caso di Varese, è chiarissimo: chi non vota Orrigoni, vota Renzi.
Parola del segretario federale della Lega Nord, diffidate dalle imitazioni…