Tasi-choc, colpiti gli inquilini e le fasce più deboli: per i contribuenti meno solvibili sarà più pesante della “vecchia” Imu. «Scelta non condivisibile» secondo le associazioni, che chiedevano agli enti locali di salvaguardare le famiglie dalla stangata.
E invece per ora in due Comuni su tre, tra quelli che hanno applicato la Tasi sulla prima casa (il quadro sarà completo solo da domani, visto che oggi scade il termine per l’approvazione delle aliquote in Consiglio comunale), non sono previste detrazioni, con la conseguenza che i proprietari delle case con le rendite catastali più modeste finiranno per dover sborsare «più di quanto facevano ai tempi dell’Imu o dell’Ici sulla prima casa», come fa notare il presidente della Federconsumatori di Varese Francesco De Lorenzo.
Si tratta di una tassa iniqua: «Chi era stato esentato dall’Ici e dall’Imu ora paradossalmente dovrà pagare, e parliamo dei nuclei familiari più deboli, quelli che vivono negli immobili di minor valore. Mentre invece chi aveva sempre pagato le precedenti tasse immobiliari pagherà meno, visto che le aliquote sono in ogni caso più basse rispetto ad allora». Così si colpiscono quelle stesse fasce, sottolinea De Lorenzo, «che in diversi casi già vivono difficoltà nel pagare le bollette e gli altri adempimenti» e che spesso finiscono per chiedere aiuto agli sportelli dei servizi sociali degli enti locali.
Oltretutto, in quasi due Comuni su tre della provincia di Varese, la Tasi dovranno pagarla anche gli inquilini, visto che lo Stato impone di individuare una quota tra il 10 e il 30% della Tasi sulle seconde case a carico degli affittuari.
Solo in pochi casi, come Saronno e Besnate, si è scelta la via di non applicare questa quota, mentre altri come Gallarate hanno ridotto l’impatto al 10%. «Non siamo d’accordo con la scelta di applicare una quota di Tasi del 30% agli inquilini – sottolinea Ezio Mostoni, segretario del Sicet-Cisl, il sindacato degli inquilini – è assurdo caricare chi vive in affitto di una tassa patrimoniale, sulla quale peraltro fin da subito avevamo aspramente criticato il governo». Mostoni ricorda infatti che «gli inquilini sono già tartassati a sufficienza, ci mancava solo la Tasi per mettere ancor di più in difficoltà soprattutto quelle famiglie che non riescono a reggere il passo con i prezzi di mercato degli affitti». Il rischio che intravedono le associazioni è quindi quello di un’ulteriore stretta sui consumi in queste fasce.
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