– In casa nascondeva 133 dosi di cocaina e 5mila euro in contanti: fermato dai carabinieri il pusher del medio verbano. In manette, l’altro ieri notte, è finito un marocchino di 36 anni, nullafacente ma soprattutto incensurato. Ed era su questo che lo spacciatore contava: essere un volto sconosciuto alle forze di polizia in modo da poter gestire indisturbato i propri affari.
Il trentaseienne, però, ha sbagliato i propri calcoli. Perché se è vero che non avere reati a carico distrae qualche sospetto, è altrettanto vero che i carabinieri sono estremamente presenti sul territorio e un giro d’affari da 5mila euro a settimana a suon di cocaina non passa assolutamente inosservato. Sono stati i carabinieri della stazione di Besozzo, guidati dal maresciallo Domenico Diglio, e della compagnia di Varese guidata dal capitano Geraldina Corona, ad incastrare il pusher,
con il supporto degli agenti del consorzio di polizia locale del medio verbano, al termine di un’indagine serrata e condotta con i più tradizionali metodi investigativo. Ovvero pedinamenti e appostamenti. Il trentaseienne è stato seguito per settimane. Mentre lui contattava i clienti sparsi nel luinese e nel medio verbano pensando di poter agire indisturbato, i carabinieri ne ricostruivano il giro d’affari. Il pusher era molto prudente. A disposizione aveva quattro cellulari, poi trovati e sequestrati dai militari, attraverso i quali veniva contattato dai clienti. Il cliente faceva la sua ordinazione poi veniva fissato dal pusher il luogo per la consegna della droga. Un luogo che naturalmente lo spacciatore riteneva sicuro e che si premurava di controllare prima di effettuare la consegna. Se qualcosa non lo convinceva, cambiava improvvisamente il posto dell’appuntamento.
L’uomo era specializzato in cocaina e a quanto pare i suoi clienti erano insospettabili. Giovani, e anche meno giovani, professionisti o studenti, in cerca di emozione soprattutto in vista del fine settimana. E il pusher diligente preparava le dosi e poi iniziava il giro delle consegne. Seguito passo a passo anche dagli agenti del consorzio di polizia locale del medio verbano che ne segnalavano gli spostamenti ai carabinieri in modo che il trentaseienne non viaggiasse mai “da solo”. Una volta completato il quadro i militari sono entrati in azione presentandosi a casa dello spacciatore certi di trovarci parecchia droga. E così è stato: 133 dosi di cocaina pronte per essere consegnate. Ogni dose veniva venduta a 50 euro. Il fatto di aver trovato anche 5 mila euro in contanti per gli inquirenti indica un dato certo: l’uomo aveva già venduto quanto meno un’analoga partita di dosi. Vistosi scoperto il pusher non ha reagito. Non ha tentato la fuga. È rimasto in silenzio mentre le manette scattavano e i suoi quattro cellulari suonavano all’impazzata. Erano i clienti che non vedendolo arrivare con la coca lo sollecitavano. Un’ulteriore prova, qualora fosse necessario, dell’attività intrattenuta dal trentaseienne. L’uomo è in carcere ai Miogni in attesa di comparire davanti al gip. L’accusa è ovviamente quella di detenzione ai fini di spaccio.