si difende: e parla per oltre un’ora davanti al gip. Prima di lui ascoltato anche il figlio: anche Castiglioni jr non si avvale della facoltà di non rispondere e racconta la sua verità. Gli interrogatori di garanzia sono arrivati ieri, dopo l’arresto di padre e figlio eseguito venerdì scorso dalla guardia di finanza di Spoleto. I Castiglioni sono arrivati alle 14, puntuali.
Passando per la porta retrostante il tribunale, accompagnati dagli avvocati ma non da esponenti delle forze dell’ordine. Entrambi sono agli arresti domiciliari, accusati di essere parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Una frode fiscale che secondo gli inquirenti spoletini si attesta sui 63 milioni di euro.
Davide Castiglioni ha risposto al gip per 45 minuti: i contenuti dell’interrogatorio non sono pubblici, ma è certo che Castiglioni junior abbia rigettato tutte le accuse dichiarandosi completamente estraneo ai fatti. Incrociato con i legali all’uscita del tribunale non ha rilasciato dichiarazioni.
«No comment» anche da parte dei suoi avvocati. Il patron Castiglioni è entrato in aula intorno alle 15. Un interrogatorio a quanto pare teso: il gip in due occasioni ha sospeso la procedura per qualche minuto con lo scopo di calmare gli animi.
Castiglioni si sarebbe difeso con forza rigettando ogni accusa. Il suo legale, , avvicinato all’uscita dal tribunale ha parlato di un’urgenza non rilasciando dichiarazioni. A lungo contattato telefonicamente non ha risposto evitando di rilasciare dichiarazioni. Pare confermata però la linea difensiva già trapelata nei giorni scorsi: Gianfranco Castiglioni si dichiara innocente ed è certo di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti. Il patron varesino si vedrebbe vittima delle “cattive rappresentanze di alcuni sindacalisti e professionisti” definiti “senza scrupoli”.
Al termine dell’interrogatorio, durato oltre un’ora, Castiglioni padre, a differenza del figlio che è uscito dalla porta principale del tribunale, è passato da un’uscita laterale. Curiosamente si è infilato di corsa in una sartoria accanto al tribunale, seguito dagli avvocati.
Qui si sarebbe fatto ricucire un bottone della camicia bianca che indossava, staccatosi poco prima, e avrebbe chiesto e ottenuto che gli fosse portato un caffè e un bicchier d’acqua, forse per smorzare la tensione.
Quindi ha preso il via il carosello di auto messo in atto per depistare giornalisti e, soprattutto i fotografi. Tre macchine in tutto. La prima, quella dalla quale Castiglioni è sceso con l’avvocato Aiello per entrare in sartoria. Le altre due arrivate dopo. Due utilitarie piazzate davanti e dietro la prima auto.
Rapidi comandi telefonici: faccio due giri e poi torno qui. Al secondo giro su una Punto grigia è stato caricato il patron, l’avvocato l’ha seguito a ruota su una seconda auto. L’unica certezza è che i Castiglioni hanno risposto alle domande del gip dichiarandosi innocenti. Gli atti dell’interrogatorio trasmessi al gip di Spoleto. Sarà il giudice spoletino a dover stabilire se mantenere o meno la misura di custodia cautelare a carico di padre e figlio.
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