VARESE – Quindici persone sono indagate in concorso dalla Guardia di Finanza, a vario titolo, per truffa aggravata, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento personale nel fenomeno del “trapasso di auto”, 370 in totale in provincia di Varese, tramite modalità agevolate che non prevedono pagamenti di tasse ed imposte. Una ipotetica frode da 240mila euro. Il presunto gruppo di interessi smantellato dalle Fiamme gialle, formato per lo più da uomini di origine romena,
a quanto emerso sarebbe stato dedito all’attività di compravendita di autoveicoli mediante l’intestazione fasulla a prestanome assegnatari di partita iva per il commercio di autoveicoli, che gli consentiva le agevolazioni fiscali previste, come il mancato versamento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione per il trasferimento di proprietà delle auto, dato che i veicoli erano teoricamente destinati alla vendita e quindi non utilizzati, i pedaggi autostradali e le multe. Questo perché la titolare di un’agenzia di pratiche auto, anche lei denunciata, avrebbe registrato plurimi acquisti e passaggi di proprietà ai prestanome, garantendo l’anonimato ai reali possessori.
Allo stato attuale, relativamente alle auto fittiziamente intestate ai soggetti prestanome, è stata quantificata, una fraudolenta sottrazione del pagamento dell’Ipt pari a circa 120.000 euro e a titolo di sottrazione al pagamento del bollo auto per ulteriori 120.000 euro. Si è proceduto pure per la cancellazione d’ufficio al Pra di 370 autoveicoli, dislocati in diverse regioni del nord Italia, ai sensi del codice della strada, in modo tale da impedire l’utilizzo degli autoveicoli e quindi la commissione di ulteriori illeciti con gli stessi.