Per lui, che se ne stava in piedi – come è stato ricostruito in Tribunale – con i pantaloni a mezza coscia, si trattava soltanto di un gesto dettato dalla necessità fisiologica di svuotare la vescica urinaria.
Hanno pensato diversamente le occupanti di un auto di passaggio, due donne con alcuni bimbi sul sedile posteriore. L’uomo, in quella posizione, rivolto verso la strada, per le passanti si stava esibendo in un atto osceno nei pressi del Municipio, in pieno giorno.
Il giudice del Tribunale di Cantù ha derubricato il reato ad atti contrari alla pubblica decenza. E un giovane di 26 anni, originario della Serbia, è stato condannato al pagamento di un ammenda: 150 euro.
L’avvocato ha sostenuto che il suo cliente avrebbe ignorato la possibilità di usare il bagno di un vicino bar. E, in quel momento, si sarebbe soltanto voltato, per fare pipì.
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