«Io, napoletano biancorosso Il Varese mi dà elettricità»

E’ forse uno dei napoletani meno scaramantici che si conoscano. Ma la passione per il calcio che gli scorre nelle vene lo rende un vero napoletano doc. Paolo Vitiello, avvocato civilista, è – insieme a Raffaele Fabozzi – uno dei soci partenopei che detiene il 7% delle quote del Varese.

E’ stato un fatto quasi naturale. Con il presidente Rosati ho condiviso solo pochi mesi, mentre con Laurenza è iniziata una collaborazione che si sta rafforzando giorno dopo giorno. Sono amico di Nicola ed è un signore con la esse maiuscola. Con persone come lui è facilissimo andare d’accordo. E’ importante che Varese se lo tenga ben stretto.

Guardi, per concludere la sua prima domanda, non nascondo che i miei figli sono stati assolutamente decisivi perché io entrassi nella società. Nei momenti cruciali, ho capito che loro mi avrebbero dato la spinta e la molla fondamentale per iniziare questa avventura, e soprattutto per continuarla con entusiasmo e determinazione. E’ un piacere e una fortuna avere spesso la famiglia al mio fianco durante le partite.

Non mi faccia parlar male del Napoli, per carità. Il Napoli ce l’ho nel cuore. Con il Varese è una cosa diversa, perché ora sono legato sia in termini affettivi sia in termini economici.

Beh sarebbe fantastico vedere Masnago pieno zeppo di gente come spesso avviene al San Paolo. Poi a Varese c’è molto calore, quindi mi auguro che – con i risultati – possa anche venire più gente allo stadio.

Guardi, io non sono scaramantico. La maglia bianca l’hanno scelta i tifosi. Pensi un po’ che a me piace quella nera. Pescara me la ricordo, più che per la maglia rossa, per il grande cuore e il grande coraggio che il Varese ha messo in campo. E la grande soddisfazione che ha dato a me, alla mia famiglia e soprattutto ai tifosi biancorossi. E’ stata la battaglia più bella da quando sono al Varese.

Ah con una tensione altissima. Non mi riconosco quasi. Sono molto teso, vivo le gare con una fortissima emozione. Vorrei calmarmi un po’, ma so che non ce la farò mai.

No, assolutamente mai. E’ chiaro che quelle scritte apparse subito dopo la trasferta di Modena non hanno fatto piacere a nessuno, a prescindere dai destinatari. Premesso che i tifosi hanno tutte le ragioni del mondo per non essere soddisfatti se la squadra offre prestazioni poco decorose, non è bello fare delle discriminazioni territoriali. Comunque tutto è stato chiarito e risolto, e siamo tutti concentrati per aiutare il Varese a chiudere alla grande il campionato.

Il Sud vive molto intensamente il calcio, così pure Roma. Pensi che fino a qualche settimana fa cominciavano i mugugni anche nei confronti di Benitez. Poi sono bastate due vittorie per scacciare via i fantasmi. L’Avellino è un avversario molto forte, ma il Varese ha troppa fame e voglia di tornare alla vittoria di fronte alla sua gente.

Carmine non ha bisogno di niente. E’ chiaro che un allenatore nuovo necessita di un po’ di tempo per modulare la squadra anche rispetto al nuovo assetto tattico. Gli acquisti di gennaio sono stati mirati e concordati con lui. Per il resto è una persona squisita e saprà conquistare tutti.

Noi facciamo gioco di squadra, anche quando abbiamo dovuto prendere una decisione molto dolorosa nei confronti di una persona eccezionale come Sottili. Sarà poi il campo a dire se abbiamo avuto ragione o meno.

Varese

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