Ha compiuto pochi giorni fa 40 anni, ma l’idea di attaccare il casco al chiodo non lo ha neppure sfiorato, tanto che per il pilota di Brunello,, campione di moto delle gare di durata e voce delle telecronache di , si sono riaperte le porte del mondiale. Nel 2016 Zizza, , correrà con la squadra No Limits di Reggio Emilia di e il suo staff (da 15 anni nel mondiale) Nel “tempio” francese bisserà l’esperienza
già fatta lo scorso anno. «Per me – dice Zizza – il 2016 sarà un anno importante, poiché segnerà anche il . L’obiettivo è di migliorarsi sempre». Nel frattempo il pilota è diventato anche padre della piccola : «Per continuare a correre anche a 40 anni – dice – servono attributi, la testardaggine e trovare sempre . Avere anche l’ambiente familiare che ti sostiene, che non ti rema contro e capisce la passione che hai dentro. L’anno scorso a Le Mans sono venuti i brividi anche a mio padre che di solito non dimostra le sue emozioni. Lui mi ha detto che lì tutto sapeva di storia,. Correre davanti a 100.000 persone è davvero emozionante, come scrivere centinaia di autografi».
Il suo mondiale partirà ad aprile, ma intanto ce n’è un altro, , che si chiuderà in questo fine settimana con la gara di . Il pensiero, da collega a collega, della voce di Eurosport, sulla vicenda è piuttosto chiaro: «e la sua credibilità. Si è rovinato un campionato: chi tra Rossi e Lorenzo sarà campione si porterà dietro l’ombra di e il perdente l’alibi. Marquez in pochi giorni ha perso tifosi e credibilità».
Zizza ha fatto un riferimento storico che magari solo gli appassionati potranno ricordare, ma che di sicuro coglie perfettamente quello che è accaduto a Sepang: «Ci sta che abbia lavorato per far vincere Lorenzo. grazie a , e , italiani che misero in un “panino” di piloti italiani per rallentarlo e Gresini si prese anche un pugno sul casco in rettilineo». «Ma – aggiunge – corre ed è pagato da Honda. Rossi ha reagito come avrebbe reagito chiunque esasperato dal gioco sporco del proprio avversario. Sporco, non scorretto. Ora partirà ultimo. Spero che sia una gara per quanto possibile corretta». I valori dello sport sono sicuramente venuti meno: «Mi tengo stretto il mio mondiale – conclude il – dove c’è ancora spazio per la passione e dove interessi e giudici non rovinano le gare».