«Io, solo su quel palco racconto la solitudine che c’è nel capolavoro»

Uno dei testi più importanti ed evocativi del teatro italiano (e mondiale), riletto da e per un unico attore, che sfida la folla dei personaggi, facendosene tramite, come un “medium”. Ecco la sfida di “Natale in casa Cupiello” secondo Fausto Russo Alesi. Lo spettacolo, da vedere, va in scena venerdì e sabato sera, alle 21, al teatro Giuditta Pasta di Saronno. Inoltre, l’attore incontrerà il pubblico sabato alle 18, nel foyer del teatro (la partecipazione all’incontro è gratuita con prenotazione al numero 02.96.70.19.90 o scrivendo a [email protected]).

Intanto, proprio Russo Alesi, attore di grande carisma e originalità ci racconta questo allestimento, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e approvato anche da Luca De Filippo, figlio di Eduardo, di solito molto restio a concedere i diritti di rappresentazione delle opere paterne.


La decisione di rappresentare questo capolavoro nasce dal mio desiderio di accostarmi al teatro di Eduardo. Non mi pareva un’operazione semplice, per me, siciliano di nascita e milanese d’adozione. Poi però l’amore per questo autore è stato tale che ho scelto proprio il suo testo più noto.

Una bella sfida…

Diciamo che il fatto che fosse un testo notissimo, mi ha convinto al fatto che il pubblico fosse pronto ad una rilettura non tradizionale.


Va detto che questo allestimento non è una narrazione. Il mio approccio al testo è assolutamente rispettoso e propongo la pièce in modo integrale. Mi sono però accorto che, nonostante le scene corali, i personaggi non parlano tra di loro. C’è una costante solitudine di ogni figura, come se non fosse possibile comunicare. Da lì è nata l’idea che come attore solo potessi fungere da tramite, da medium per tutte queste voci.

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