Vienna, 19 ott. (Apcom) – L’Iran ha iniziato questo pomeriggio, sotto l’egida dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), i negoziati per un accordo con Stati Uniti, Russia e Francia sull’arricchimento all’estero di uranio a uso civile.
La riunione è cominciata poco dopo le 15.20 con un intervento del direttore generale dell’organo delle Nazioni Unite sulla sicurezza nucleare, Mohamed ElBaradei, per poi proseguire a porte chiuse a Vienna.
Tuttavia, ancor prima dell’inizio dei colloqui, Teheran ha annunciato questa mattina che in caso di fallimento procederà con i suoi mezzi all’arricchimento di uranio al 20 per cento. “La repubblica islamica dell’Iran continuerà l’arricchimento di uranio fino al 5 per cento, ma se i negoziati non daranno i risultati adeguati, cominceremo le nostre attività per produrre uranio arricchito al 20 per cento e non rinunceremo mai al nostro diritto”, ha dichiarato Ali Shirzadian, portavoce dell’Organizzazione iraniana dell’energia atomica (Oiea), citato dall’agenzia di stampa iraniana Irna.
La delegazione iraniana è guidata dall’ambasciatore di Teheran all’Aiea, Ali Asghar Soltanieh, e comprende Hamid-Reza Asgari, primo consigliere dell’Oiea. La delegazione francese è presieduta dall’ambasciatrice Florence Mangin. Il gruppo americano è diretto dal sottosegretario all’Energia Dan Poneman, accompagnato dal rappresentante di Washington presso l’agenzia, Glyn Davies. La delegazione russa è guidata dal vice responsabile dell’agenzia atomica russa, Nikolai Spassky.
Il primo ottobre a Ginevra, l’Iran e il gruppo “Cinque più Uno” – i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania – raggiunsero un accordo di principio: Teheran avrebbe consegnato una parte del suo uranio arricchito a meno del 5 per cento a un Paese terzo per ottenere in cambio uranio arricchito al 19,75 per cento per il suo reattore di ricerca a Teheran, completamente sotto il controllo dell’Aiea.
Questi nuovi negoziati tra potenze nucleari e Iran sono ritenuti cruciali per tentare di alleviare le tensioni sul controverso programma nucleare. L’Iran, la cui priorità è ottenere il combustibile per il suo reattore di ricerca, dovrà consegnare a un Paese terzo la maggior parte dei 1.500 chili di uranio arricchito in questi ultimi anni malgrado le ingiunzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu a congelare l’attività, in modo che l’Aiea possa verificare che il programma è esclusivamente civile come sostiene Teheran.
Fco
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