Iran/ Nucleare, “convergenza” fra Obama, Sarkozy e Medvedev


Washington, 25 ott. (Apcom)
– Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha avuto ieri una conversazione telefonica sia con il presidente francese Nicolas Sarkozy che con quello russo, Dmitri Medvedev. Tutti e tre, secondo la Casa Bianca, hanno espresso convergenza sulla qeustione del nucleare iraniano. Tutti e tre hanno espresso il loro “pieno sostegno” al piano dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica, che chiede all’Iran di inviare all’estero (in Russia e in Francia appunto) la gran parte del suo uranio, per l’arricchimento a un livello sufficiente per l’uso civile. Parigi e Mosca hanno confermato la conversazione telefonica.

Russia, Francia e Stati Uniti hanno formalmente approvato il piano dell’Aiea, mentre Teheran ha rimandato una risposta alla settimana entrante. Il progetto prevede che l’Iran trasferisca entro il 2009 in Russia circa 1.200 chili di uranio per l’arricchimento al 19,75%. La Francia interverrebbe in seguito per trasformare questo “uranio arricchito” in “cuori nucleari”, il combustibile necessario al mantenimento, fino alla fine del 2010, del funzionamento di un reattore di ricerca di Teheran. Lo scopo è convincere l’Iran a interrompere l’arricchimento dell’uranio in patria, un processo che secondo l’Occidente nasconde la volontà di ricercare la bomba atomica.

La Casa Bianca spiega che Obama ha ringraziato Sarkozy “per la stretta collaborazione nel corso dei negoziati di Vienna”. I due dirigenti “hanno espresso l’unione americano-francese sulla questione iraniana”. L’Eliseo da parte sua in un comunicato loda la “perfetta convergenza di vedute sul dossier nucleare iraniano”. Il Cremlino da parte sua fa sapere in un comunicato che Obama e Medvedev “hanno dato una valutazione positiva del risultati delle consultazioni a Vienna”.

I colloqui con l’Iran erano ripresi il primo ottobre a Ginevra dopo 15 mesi nell’ambito del 5+1 (USa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia più la Germania). Si era allora deciso di varare i colloqui di Vienna sul possibile arricchimento dell’uranio da parte di paesi terzi. L’accordo dell’Iran è considerato essenziale per pacificare le tensioni sulla questione del nucleare di Teheran.

Intanto sono giunti questa notte a Teheran i quattro ispettori dell’Aiea che si recheranno al sito di arricchimento di uranio di Qom. Lo riferisce un fotografo della agenzia France Presse. Gli ispettori, partiti dalla sede Aiea a Vienna nel pomeriggio, si recheranno nel sito sotterraneo dissimulato sotto una montagna presso la città santa di Qom, a un centinaio di chilometri dalla capitale.

Secondo l’agenzia iraniana Mehr, gli ispettori resteranno tre giorni in Iran. L’esistenza del sito di Qom, che secondo Teheran potrebbe accogliere tremila centrifughe di arricchimento dell’uranio, è stata rivelato dall’Iran all’Aiea solo il 21 settembre ed è stata al centro di molte polemiche.

Il 4 ottobre in una visita a Teheran il direttore generale dell’Aiea, Mohamed ElBaradei, aveva annunciato che l’Iran accettava una ispezione per il 25 ottobre.

L’Iran rifiuta, nonostante cinque risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e la minaccia di pesanti sanzioni, ha finora rifiutato di congelare le sue attività di arricchimento dell’uranio.

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