San Francisco, 16 giu. (Apcom) – Il tam tam tra i manifestanti iraniani che contestano la vittoria del presidente Mahmoud Ahmadinejad è corso su internet, attraverso i social network Twitter, Facebook e anche su Youtube. In particolare è su Twitter che è arrivato l’invito a resistere e lo scambio di informazioni sugli scontri tra la polizia e i sostenitori del rivale sconfitto alle presidenziali, Mir Hossein Mousavi. Tutto ciò nonostante gli sforzi delle autorità di limitare le informazioni.
Anche se il regime è riuscito a paralizzare internet e la comunicazione attraverso i telefoni cellulari, i manifestanti sono riusciti in parte a eludere il blocco e hanno avuto la possibilità di ricorrere a metodi come sneakernet, una tecnica che permette trasferimenti di informazioni elettroniche attraverso dispositivi fisici come floppy, dischi, chiavette usb.
A sottolineare l’importanza di internet nelle proteste è anche l’ex ministra iraniana Mahnaz Afkhami che, in un’intervista al Corriere della Sera, spiega come l’Iran, paesi in cui il 70% della popolazione è under-30, sia una “nazione di cibernauti che sono mille volte più avanti dei media internazionali nel raccontare cosa accade nel paese”. Afkhami sottolinea poi il ruolo delle donne nelle proteste, “tra i blogger più agguerriti”.
Chb
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