Il Cairo, 1 nov. (Apcom) – L’Egitto ha respinto categoricamente qualsiasi associazione “all’atto terrorista” perpetrato da un gruppo affiliato ad al Qaida che ha rivendicato l’assalto ad una cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad e ha chiesto alla Chiesa copta egiziana di “liberare” due cristiane che si sarebbero convertite all’Islam. “L’Egitto rifiuta categoricamente che il suo nome o che le sue vicende siano associate a tali atti criminali”, ha dichiarato il portavoce del ministero egli Esteri, Hossam Zaki,
“condannando fermamente questo atto terrorista”. Nell’attacco sono morti 46 fedeli, secondo il ministero dell’Interno iracheno. Il gruppo
ha dato un ultimatum di 48 ore alla Chiesa copta per liberare le musulmane “prigioniere” nei conventi del Paese
arabo alludendo ai casi delle due donne, mogli di sacerdoti copti, Camilia Chehata e Wafa Constantine. Le due vicende hanno suscitato forti polemiche in Egitto: i copti – che costituiscono circa il 10% della popolazione – hanno parlato di “rapimento” e “conversione forzata”, mentre i musulmani hanno accusato la chiesa di nascondere le due donne.
(con fonte Afp)
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