Bruxelles, 22 nov. (Apcom) – La Commissione europea non considera inevitabile l’aumento delle tasse societarie in Irlanda (le più basse dell’Eurozona), come condizione perché Dublino ottenga i finanziamenti dell’Ue, dell’Fmi e del Fondo di stabilità dell’Eurozona; tuttavia, ha detto oggi a Bruxelles il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari, è prevedibile il ricorso a un aumento dell’imposizione fiscale in generale, oltre che a riduzioni della spesa pubblica, per poter rientrare entro quattro anni dall’enorme deficit (32% rispetto al Pil) creato nel bilancio pubblico per salvare le banche del Paese.
Il portavoce di Rehn, Amadeu Altafaj, ricordando quanto il commissario aveva già detto alla fine di settembre, ha osservato che “nelle attuali circostanze, è probabile, purtroppo per i cittadini irlandesi, che un aumento delle tasse faccia parte degli sforzi necessari per il consolidamento di bilancio. Ma questo non implica – ha puntualizzato – nessun particolare punto di vista, da parte nostra, che prenda di mira una specifica categoria di imposte. Sta al governo irlandese decidere come sarà articolato il piano (di consolidamento di bilancio, ndr), anche se è chiaro che dovrà agire su entrambi i versanti, quello delle entrate e quello della spesa”.
Loc
© riproduzione riservata