Come una rockstar tra i banchi del mercato di Tradate: per il leader della Lega Nord Matteo Salvini il solito bagno di folla nel Varesotto. «Ma ve lo vedete Renzi girare al mercato?» fa notare il consigliere regionale .
Una giornata in mezzo alla gente al mercato di Tradate per sostenere il candidato sindaco Dario Galli (sostenuto da tutto il centrodestra) e al bar Cerati in pieno centro a Cassano Magnago per dare una spinta al candidato sindaco Gianni Battistella (che corre con la Lega in solitaria): è assalto all’ultimo selfie attorno a Matteo Salvini nel suo tour elettorale nel Varesotto. All’arrivo al mercato di Tradate, indossa subito la maglietta “Galli sindaco” e viene travolto da militanti e fans che chiedono selfie, autografi o una stretta di mano.
Una signora gli urla: «Mi raccomando tieni duro più che puoi». E lui: «Mi raccomando, a Tradate vincere». Dopo più di mezz’ora dal suo arrivo si è mosso solo di pochi metri dal gazebo elettorale: «Ma mi piacerebbe vedere qualche bancarella del mercato, anche perché voglio prendere un chilo di ciliegie».
Così, “scortato” dal senatore Stefano Candiani, ex sindaco di Tradate, e dal segretario provinciale Matteo Bianchi, si mette a girare tra i banchi con i volantini di Dario Galli che distribuisce invitandoli a «tenere sul comodino». Moris Bernasconi, comasco doc con la sua bancarella “La Slipperia”, gli regala due paia di mutande verdi, dei fruttivendoli indiani gli chiedono un selfie, il pastaio Valter gli chiede di battere un cinque. Poi una visita alla tomba dell’amico Enrico Galmarini, storico militante della Lega di Tradate, e un brindisi nella casa degli Alpini.
«Ué, l’aria mi sembra discreta» dice a Galli dopo il bagno di folla. «Girare a testa alta tra la gente è la cosa più bella – confessa Salvini alla fine del tour – Puoi piacere o non piacere, possono condividere le tue idee oppure no, però c’è il rispetto. Una signora oggi mi ha detto: “Non ho mai votato Lega e non so se voterò, però vi rispetto perché rispetto quello che fate: siete gli unici che lo fate così in mezzo alla gente”».
A Cassano Magnago i leghisti lo aspettano per un aperitivo al bar, con due sindaci leghisti “pesanti” come Andrea Cassani di Gallarate e Marco Colombo di Sesto Calende. «L’altra sera in tv – racconta Salvini – un certo Cazzola (Giuliano, deputato di Ap, ndr) mi ha detto ”Salvini, tu puoi giusto parlare nei bar della Lombardia”, con la spocchia tipica dei professoroni. Viva i bar della Lombardia e di Cassano Magnago. Avessimo al posto della Boschi un ministro che viene da un bar della Lombardia avrebbe fatto meno disastri sul sistema bancario italiano». E poi tutti in fila per i selfie e gli autografi. Prossima tappa per Salvini: Cisano Bergamasco.