“Islamici, vera integrazione solo dalla parte di Sakineh”

SARONNO Dopo aver notato che l’imam non ha teso la mano per salutare le donne che hanno partecipato alla cena ufficiale di fine Ramadan, l’assessore alla sicurezza Giuseppe Nigro invita i membri della comunità islamica ad avviare una riflessione sul tema dell’uguaglianza fra uomo e donna in Occidente, chiedendo di prendere posizione sulla vicenda di Sakineh condannata alla lapidazione in Iran.

Tutto è iniziato con la cena a cui l’assessore, insieme al sindaco Luciano Porro e altri colleghi di giunta, ha partecipato mercoledì 1 settembre. «Ho apprezzato – spiega l’assessore – il cibo, la cortesia e anche non pochi dei discorsi che i commensali, nostri concittadini arabi, hanno fatto. Ma non mi sono sfuggiti alcuni comportamenti: a partire dall’imbarazzo per le presenze femminili. Palese è stato il comportamento dell’imam che ha steso la mano per il saluto agli uomini e non alle donne presenti. La sera della cena non era opportuno porre domande imbarazzanti visto che i nostri ospiti stavano per concludere una fase importante del Ramadan».

A distanza di qualche giorno però l’assessore invita i membri della comunità ad una riflessione: «Il tema dell’uguaglianza fra uomo e donna in Occidente e a Saronno è un elemento fondamentale di cittadinanza. Agli amici arabi che l’altra sera mi ponevano il problema della cittadinanza italiana ricordo che la nostra Costituzione riconosce la parità di genere, anzi invita a rimuovere gli ostacoli che impediscono la sua realizzazione. La strada dell’integrazione non passa soltanto per la via dell’accettazione

da parte dei saronnesi dei nuovi venuti, ma pure per il riconoscimento della laicità dello Stato e dei suoi principi costituzionali da parte della comunità islamica». E conclude: «Non solo in qualità di assessore che crede nei principi dell’integrazione e della civile convivenza, ma pure come dirigente socialista, rivolgo un appello alla comunità araba di Saronno e del circondario a schierarsi e a prendere una posizione anche sulla vicenda Sakineh». Glissano i responsabili del centro culturale islamico cittadino: «Non abbiamo mai voluto fare politica e preferiamo continuare su questa strada. Ci spiace che l’assessore abbia vissuto come una mancanza di rispetto il fatto che l’imam non abbia teso la mano per salutare le donne presenti. In realtà era un modo per rispettare la loro persona ma, in ogni caso, se una donna avesse allungato la mano per stringere quella dell’imam, lui avrebbe risposto».

Evita la polemica il sindaco Luciano Porro: «Ho notato anche io l’episodio a cui si riferisce l’assessore Nigro ma credo sia un comportamento frutto di una diversa cultura e educazione. Posso capire che da parte di una donna ci possa essere un momento di disagio ma in fondo anche noi salutiamo in modo diverso le persone in base al grado di confidenza e alla situazione. È importante lavorare insieme per l’integrazione in modo che si possa vivere nel rispetto reciproco».

Sara Giudici

f.tonghini

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