Reykjavik, 8 gen. (Ap) – Al termine di una seduta straordinaria, il parlamento islandese ha deciso come organizzare il referendum nazionale sul risarcimento di 5,7 miliardi di dollari a Gran Bretagna e Olanda, in seguito al fallimento della banca internet Icesave, presso la quale avevano aperto conti molti britannici e olandesi, e dopo che il presidente islandese Olafur Ragnar
Grimsson si è rifiutato di firmare la legge sul rimborso dei risparmiatori.
Dopo un giorno di dibattimento, i deputati si sono accordati sul quesito da sottoporre ai 320mila islandesi, ai quali verrà chiesto se vogliono o meno ratificare la legge respinta da Grimsson. La data della consultazione popolare non è ancora stata fissata.
Grimsson ha spiegato di aver bloccato la legge dopo aver ricevuto una petizione firmata da un quarto degli elettori islandesi. Dopo settimane di acceso dibattito il parlamento di Reykjavik a fine dicembre ha approvato una legge che prevede il pagamento di 5,7 miliardi di dollari a Gran Bretagna e Olanda a partire dal 2016 per risarcirle dei costi sostenuti con il rimborso dei correntisti della fallita banca. La decisione è stata vista come un tentativo di accelerare l’ingresso dell’Islanda nell’Unione europea, per sostenere la ripresa economica. Ma l’opposizione popolare al provvedimento è enorme.
Cuc/Bea
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