Finalmente una vittoria in Europa per il tanto nominato “Made In”; una buona notizia per le nostre imprese e anche per i consumatori. Il Parlamento di Strasburgo ha dato ieri il suo via libera alla Strategia per il Mercato Unico; nelle vesti di relatrice dell’importante provvedimento, c’era l’eurodeputata varesina di Forza Italia e vicepresidente del Ppe . «Con l’approvazione di questo provvedimento, diamo una risposta concreta ai bisogni delle nostre imprese, soprattutto di piccole dimensioni e ai nostri consumatori» commenta la Comi, che è riuscita a vincere le resistenze del gruppo dei Popolari Europei.
Quello messo in campo dalla parlamentare europea varesina è stato un vero gioco di squadra che ha coinvolto colleghi italiani di altri gruppi, come Pd e Movimento 5 Stelle, con gli eurodeputati e .
Le perplessità attorno a questo provvedimento non erano soltanto del Ppe, ma anche e soprattutto dei Paesi del Nord, che non volevano approvarlo. «Ha vinto il sistema Italia e il gioco di squadra, mentre i Paesi del Nord questa volta hanno perso; Italia batte Germania uno a zero e palla al centro» riassume la Comi con una metafora calcistica.
Perché l’approvazione della Strategia è tanto importante per imprese e consumatori del nostro Paese? «Il
mercato interno è il vero strumento per far crescere il concetto di Europa, non solo come potenza economica ma anche per sprigionare tutto il potenziale a beneficio di tutti, in modo da aumentare i posti di lavoro, far crescere le Pmi, conseguire risultati tangibili e tempestivi a livello di competitività, crescita sostenibile, ricerca, innovazione e ampia possibilità di scelta per i consumatori». L’approvazione di ieri a Strasburgo è una vittoria anche per i consumatori che chiedono maggiori informazioni sui prodotti, trasparenza e tracciabilità a tutela non soltanto della salute ma anche a protezione dei prodotti, «come nel caso delle eccellenze italiane» ricorda l’eurodeputata varesina.
Nella Strategia non c’è soltanto il pur importante Made In. «Ho sottolineato l’urgente necessità di sollecitare una corretta applicazione da parte degli Stati della Direttiva sui ritardi dei pagamenti, ma anche di introdurre forme di compensazione adeguate per tutte quelle imprese che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione, affinché non siano costrette a fallire» dichiara la Comi.
Oggi, in Italia, oltre 5 mila imprese falliscono per colpa della Pa; con il voto di ieri del Parlamento Europeo, queste imprese avranno una seconda opportunità, attraverso l’avvio di procedure di ristrutturazione. «È lo Stato che ha il compito di sostenere le imprese e non viceversa – osserva la deputata europea varesina – ma altrettante azioni verranno intraprese a loro vantaggio, come la facilitazione nell’acceso ai fondi europei, i servizi di traduzione, la riduzione dei termini e la facilitazione della presentazione delle domande di finanziamento. Ora, né il Consiglio né la Commissione possono arretrare sul Made In».