Avevano messo in atto un meccanismo per far confluire il “bonus cultura” su un conto a loro riconducibile, sottraendo il beneficio ai giovani per i quali la misura è stata ideata e finanziata. Vittime i giovanissimi che hanno appena compiuto 18 anni, in tutto 620 in tutta Italia che, a loro insaputa hanno avuto utilizzate le identità digitali, grazie alle quali i truffatori hanno poi “incassato” il bonus da 500 euro che sarebbero spettati ai ragazzi.
Il sussidio “bonus cultura” mette a disposizione dei neo diciottenni 500 euro per acquistare libri, corsi di formazione, biglietti per teatri, musei, concerti o abbonamenti ai quotidiani. La vastissima truffa informatica è stata scoperta grazie ad un’inchiesta della Procura di Trieste. E’ emerso che le identità dei ragazzi appena maggiorenni venivano acquisite da diversi truffatori che si fingevano impiegati di Uffici dell’Anagrafe e che si spacciavano per “facilitatori” della procedura per il “bonus cultura”. Una volta acquisite le identità dei ragazzi attivavano uno SPID con le generalità delle ignare vittime utilizzando un provider diverso dal fornitore del servizio Spid attivato dai giovani. A quel punto i truffatori facevano acquisti da ditte complici. La società incaricata dal Ministero, indotta in errore, validava gli acquisti e disponeva i bonifici, effettuati su un conto corrente di una banca triestina. La somma complessivamente confluita sul conto corrente è di circa 300 mila euro. Le indagini sono svolte dai carabinieri