Italia Uno a caccia di fantasmi nell’antico cimitero di Viggiù

VIGGIU’ – Mistero a Viggiù: le telecamere del popolare programma Mediaset, condotto da Daniele Bossari, Rachele Restivo, Andrea Pinketts, Marco Berry, Jane Alexander, Nicole Pelizzari e la new entry Lucilla Agosti, si sono accese sul vecchio cimitero del paese. Nei giorni scorsi, infatti, la troupe di Italia1 che ha registrato il servizio ha fatto tappa nell’antico camposanto, chiuso da tempo, a caccia di inquietanti presenze, sulle tracce del  paranormale. Semplice suggestione? Oppure c’è davvero qualcosa di singolare, di inquietante?

Il racconto di quanto catturato dai viaggiatori del mistero è stato svelato dalle immagini registrate e mandate in onda nella puntata di ieri sera. Il programma ha deciso di setacciare ogni angolo del vecchio cimitero di Viggiù in cerca di presenze. Antiche leggende di paese raccontano della presenza di uno spettro che si aggirerebbe, forse anche più d’uno, tra le antiche tombe di viale Varese. Mistero ha voluto verificare in presa diretta quanto ci fosse di suggestione, illusione e quanto fosse reale invece la leggenda popolare. Nella puntata di ieri sera si è parlato anche di un caso di cronaca irrisolto: la scomparsa di Roberta Ragusa, la donna di 44 anni di San Giuliano Terme di cui si sono perse le tracce dalla notte del 14 gennaio 2012. E anche dei cerchi luminosi comparsi nei cieli norvegesi.

Le reti Mediaset, nello specifico Italia1, sono tornate a raccontare i misteri del Varesotto in un viaggio nel paranormale. I conduttori di Italia1 si erano già lanciati alcuni mesi fa sulle tracce di Manigunda, la nobile longobarda che fondò il monastero di Santa Maria Assunta a Cairate. Un operaio al lavoro durante la ristrutturazione del chiostro l’avrebbe immortalata in una foto. Non esistono, però, conferme sulla veridicità dell’immagine. Era il giugno del 2012 quando il gruppo al completo, anche grazie alle sofisticate apparecchiature del Ghost Hunter Team, registrarono una serie di rumori che gli esperti della materia avevano etichettato come tracce di ectoplasmi. La troupe, tra suggestione e realtà, trascorse una notte intera nel Monastero raccogliendo e registrando qualunque tipo di segnale che potesse avere una provenienza sospetta, da vivisezionare nel dettaglio  dalle apparecchiature caccia spettri.

b.melazzini

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