Pedemontana, «serve fare chiarezza al più presto». A chiederlo è il sindaco di Malnate e segretario provinciale del Partito Democratico , alla vigilia del rinnovo della presidenza di Autostrada Pedemontana Lombarda, la società che dal 26 aprile vedrà l’addio dell’ex ministro , che dovrebbe essere rimpiazzato, stando alle voci che circolano in questi giorni, da un altro ex magistrato.
Un ennesimo cambio al vertice di Pedemontana che per Samuele Astuti è «imbarazzante», a maggior ragione in un momento così delicato per il futuro della società. «Gli avvicendamenti rallentano le procedure. Alla guida delle partecipate servono persone che abbiano competenze e capacità e che rimangano al loro posto per qualche anno. Noi sindaci del territorio siamo in attesa che le nostre comunità ricevano risposte in termini di opere di compensazione, completamento dell’opera e sostenibilità della stessa».
Un vero j’accuse, quello lanciato dal segretario provinciale del Pd, proprio all’indomani della presa di posizione della Lega Lombarda che, con il segretario , ha invocato un intervento statale per Pedemontana come per Alitalia. «Sul futuro di Pedemontana è necessario fare chiarezza al più presto – sottolinea Astuti – ma a dare le risposte che i cittadini meritano deve essere in prima battuta la Regione, con la quale il presidente Di Pietro ha preso impegni precisi, e non certo il Governo, come invece affermato da esponenti di altri schieramenti politici. Oltretutto, il ministro Delrio si è più volte speso per il nostro territorio ascoltando i sindaci: lo ha fatto nel corso di una riunione al Ministero e poi in una visita nel Varesotto, durante la quale ha ribadito l’importanza dell’infrastruttura».
Antonio Di Pietro infatti lascia Pedemontana con l’ammissione, fatta di fronte ai sindaci della provincia di Monza e Brianza non più tardi di una settimana fa, che «non ci sono i soldi per terminare l’opera». Così al momento, fa notare Samuele Astuti, «restano grossi dubbi sull’effettivo completamento dell’autostrada destinata a collegare gli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio, in quanto mancano i finanziamenti legati al secondo lotto».
La realizzazione dell’autostrada, per il tronco principale, è al 30%, e allo stato attuale i cantieri sono fermi. «Già lo scorso anno – aggiunge , responsabile trasporti di Legambiente Lombardia – il bilancio ha registrato ben 22 milioni di perdite. Neppure a Pedemontana, in queste condizioni, pensano sia possibile la ripresa dei lavori. Infatti Bei e CdP sono titubanti, e le banche italiane hanno fatto sapere che non sono proprio disponibili. A convincerle non sono bastati neppure i 450 milioni di garanzia regionale e i 350 milioni di defiscalizzazione».