Los Angeles, 29 set. (TMNews) – Tocca oggi al “terzo uomo”, il bodyguard Alberto Alvarez, aprire il ballo delle testimonianze nel terzo giorno di processo contro Conrad Murray, il medico accusato di omicidio involontario per la morte di Michael Jackson.
Gli altri due uomini, che hanno testimoniato ieri, sono Michael Williams, assistente personale del re del pop morto a 50 anni, e il capo della sicurezza della star, Faheem Muhammad. Tutti e tre erano presenti in quella tragica mattina del 25 giugno 2009.
Tra i testimoni ascoltati dall’inizio del processo, che si è aperto martedì alla Corte superiore di Los Angeles con le foto choc del cantante sulla barella, Alvarez è la prima persona, oltre al medico Murray, a essere entrato nella stanza di Jackson, dopo l’overdose di farmaci che gli è costata la vita. E’ a lui che Michael Williams ha chiesto di salire il più in fretta possibile nella stanza del genio di “Thriller”, dopo la richiesta di Murray che chiedeva di “venire immediatamente” dalla star, la quale aveva avuto una “cattiva reazione”.
Lo stesso Faheem Muhammad, che è corso dalla sua abitazione dopo una chiamata di Williams, ha indicato che al suo arrivo nella stanza al piano superiore c’erano il medico e Albert Alvarez. La testimonianza del “terzo uomo” dovrebbe confermare lo svolgimento dei fatti di quella tragica mattina, tra cui le cure fornite dal medico, il quale – secondo Williams e Muhammad – era “nel panico” e “molto nervoso”.
Sempre oggi, saranno chiamati a testimoniare Kai Chase, chef personale di Jacko, e i due vigili del fuoco che trasportarono il cantante in ospedale, Richard Senneff e Martin Blount.
(fonte Afp)
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