Los Angeles, 4 gen. (TMNews) – Diciotto mesi dopo la morte di Michael Jackson per un’overdose di farmaci inizia oggi in California il processo al suo ultimo medico, Conrad Murray accusato di omicidio colposo. La difesa si prepara a sostenere la tesi di un “suicidio” della popstar. Il 25 giugno 2009 il King of Pop è morto all’età di 50 anni dopo aver ingerito un cocktail di farmaci nella sua abitazione di Los Angeles.
Murray ha ammesso di aver somministrato al cantante il Propofol, un potente anestetico che Jackson usava come sonnifero. L’anestetico, insieme al sedativo Lorazepam, è ritenuto la causa principale della morte, per overdose, dell’artista. La difesa del dottor Murray punta tutto sull’ipotesi suicidio: il medico, cioè, avrebbe somministrato il sedativo a ‘Jacko’ su richiesta di quest’ultimo.
Al processo parteciperà anche il produttore e regista di ‘This is it’, il tour che avrebbe dovuto portare Michael Jackson in Europa: Kenny Ortega è considerato un personaggio chiave per l’accusa perché avrebbe affermato che Jackson era in buone condizioni di salute, prima dell’iniezione letale del Dr. Murray. Stando al sito ‘Tmz.com’, i testimoni nella fase preliminare del processo saranno una trentina. Non parteciperà all’udienza il figlio maggiore del cantante, Prince Michael.
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