VARESE – Un’esperienza terribile, in cui ha pensato che quella sera potesse essere l’ultima. Jacopo Malnati ha deciso di raccontare la dinamica e i particolari della violentissima aggressione subita a Varese, nel quartiere di San Fermo, il 17 novembre scorso. Lo ha fatto attraverso un video su Youtube insieme all’amico e collega Daniel Marangiolo, con cui forma il fortunato duo comico iPantellas.
“Ciao ragazzi, facciamo questo video per dirvi che Jacopo sta bene e per ringraziarvi per tutti i messaggi che ci avete mandato e per esserci stati vicini dopo quello che è successo”, è l’introduzione di Marangiolo.
Nel video, che dura quasi 9 minuti, Malnati ricostruisce dall’inizio la brutta avventura: “Ero andato a trovare mia nonna e verso le 22.20 sono sceso e sono entrato in auto. Stavo messaggiando prima di partire quando ho sentito battere sul finestrino: c’era un ragazzo che sembrava volere salutarmi“.
Neanche il tempo di valutare la situazione né di capire se fosse in pericolo o meno e lo youtuber si è ritrovato di fronte all’incubo: “La portiera si è aperta e mi sono trovato una pistola puntata alla testa. C’era un ragazzo che mi ha chiesto di consegnargli tutto quello che avevo. Sono rimasto pietrificato”.
E qui entra in gioco un altro soggetto, un complice del giovane armato: “Mi hanno aggredito, saltandomi addosso. Io ho reagito totalmente d’istinto hanno cercato di immobilizzarmi ma non riuscivano”.
Una reazione d’istinto la sua, forse non la migliore, ma quella più naturale: “Uno dei dure ragazzi allora si è innervosito e – prosegue Malnati – ha iniziato a dirmi “Ti ammazzo” e ha iniziato a strangolarmi. Gli ho detto sottovoce che mi stava uccidendo ma lui è andato avanti e anche l’altro ragazzo mi ha messo la maso sul naso e sulla bocca. Non avevo più fiato, ma con la mano sono riuscito a suonare il clacson. Loro si sono molto agitati e hanno discusso tra di loro”.
Evidentemente non sapevano bene come comportarsi i due aggressori, cosa che poteva far precipitare ulteriormente la situazione, ma che invece ha fornito uno spiraglio alla vittima che si è divincolata non prima di subire un altro colpo: “Sono riuscito a scivolare giù dalla macchina, ma a quel punto il ragazzo mi ha colpito alla testa con il calcio della pistola. Poi sono scappati insultandomi”. “Non erano rapinatori esperti – continua lo youtuber – erano alle prime armi e questa cosa mi ha spaventato perché stavano perdendo la testa e innervosendosi per la mancata rapina erano in grado di fare qualsiasi cosa“.
Il racconto prosegue con la corsa verso la casa della nonna che vive con una zia, il citofono, la chiamata alla polizia e la corsa in ambulanza al pronto soccorso dove è stato raggiunto dal suo sodale “Dan” Marangiolo. Un incubo, che al di là delle conseguenze fisiche che per fortuna non sono state gravi, ancora fatica ad andarsene: “Mi sentivo ferito dentro – conclude – per la violenza del gesto e per la cattiveria di questi ragazzi. Ora sto molto meglio, la faccia si è sgonfiata. Sento ancora i danni psicologici perché mi sento poco sicuro e ho paura di tornare alla vita normale. Sento un grande vuoto, ma spero di recuperare”.