Jerago: Andrea, 11 anni perde la lotta con la leucemia

Jerago con Orago – Dopo Alice, Andrea. Un altro piccolo Angelo vola via e Jerago si ritrova ancora, dopo appena due mesi dalla scomparsa di Alice Riganti, nella disperazione di un lutto senza un perché. L’agonia è suonata venerdì, attorno a mezzogiorno: Andrea Bassi, 11 anni, studente di prima media, spirava all’ospedale San Gerardo di Monza, sconfitto da una terribile leucemia, scoperta purtroppo in uno stadio già avanzato, che non gli ha dato scampo.

Un piccolo guerriero, da tempo malato e sottoposto a terapie, che lascia una bella famiglia in lacrime: mamma Laura e papà Mauro, elettricista, la sorellina più grande Alessia e il fratellino più piccolo Micheal. Andrea aveva appena fatto in tempo per gioire per lo scudetto della Juventus, la sua squadra del cuore, e si era preparato per la Cresima. Avrebbe dovuto riceverla domenica prossima insieme ai compagni di catechismo, ma la sua sedia nella Chiesa di San Giorgio rimarrà

vuota. Di un vuoto difficile da colmare per tutta la comunità e ancor più arduo da spiegare ai bambini dell’oratorio di Jerago, ancora alle prese con un altro terribile choc, quello per l’improvvisa scomparsa di Alice Riganti, 13 anni, un angelo sorridente volato via nella notte di sabato 3 marzo per un infarto. Il parroco don Remo Ciapparella, che è stato vicino alla famiglia nei giorni della durissima battaglia contro il male, ha cresimato il piccolo Andrea nel suo letto di ospedale, prima che chiudesse per l’ultima volta quei suoi occhi vispi che ancora avrebbero avuto così tanto da guardare e da scoprire.

Rispetto alla morte improvvisa di Alice, stavolta la tragedia spezza la speranza di un miracolo, di una «nuova vita» tanto desiderata da mamma Laura, la prospettata guarigione che aveva fatto forza ai familiari e agli amici. Il tentativo di un trapianto del midollo spinale, donato dal fratellino ed eseguito in febbraio, non ha però avuto esito positivo («c’era l’80% di probabilità di riuscita, purtroppo non è bastato» fa notare don Remo) e l’incubo si è trasformato in realtà, lasciando nell’angoscia un’intera comunità.

«Andrea e Alice si stringono forte la mano – l’annuncio degli animatori dell’oratorio – stringiamoci anche noi attorno alla famiglia con la preghiera». Lo hanno visto perdere i capelli, annoiarsi per i ricoveri in ospedale, giocare con i suoi compagni di reparto e combattere come i supereroi che popolano la vita di un bambino di 11 anni, ora lo immaginano come un altro Angelo volato in cielo. Domani alle 15 in chiesa parrocchiale il funerale che fermerà un paese ferito e sgomento.

 

p.rossetti

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